REDAZIONE RIMINI

"Boom di contagi, l’ospedale rischia la paralisi"

Il grido d’allarme del direttore generale dell’Istituto per la sicurezza sociale: "Terapia intensiva al limite"

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"Siamo a 10 posti su 12 occupati. Non siamo in grado di ampliare i posti letto in Terapia Intensiva all’infinito. L’indice di gravità è elevato". A lanciare l’allarme è il direttore generale dell’istituto per la sicurezza sociale Alessandra Bruschi. A San Marino il coronavirus continua a correre e l’ospedale di Stato è in sofferenza, soprattutto per quel che riguarda i posti letti per i malati nelle condizioni più critiche. Sono 14, attualmente, i pazienti Covid ricoverati all’ospedale di Cailungo. Dieci di questi hanno bisogno di cure intensive e di un monitoraggio continuo. "Possiamo ampliare il numero di posti fino a 20, ma oltre quel numero non possiamo andare. Medici e inferrmieri lavorano dal lunedì alla domenica, senza sosta – sottolinea il direttore generale - però possiamo arrivare fino a un certo punto. Abbiamo chiesto un supporto al Congresso perché le misure vengano rispettate. Dobbiamo tenere basso il numero dei contagi e per fare questo occorre l’aiuto di tutti i cittadini. Il virus è sempre lo stesso, abbiamo davanti altri quattro mesi di inverno e sappiamo benissimo quello che ci può aspettare".

Le persone attualmente positive a San Marino sono 227, 35 in più nelle ultime 24 ore a fronte di 222 tamponi effettuati (15,77%). Sono 548 i guariti, 18 in più. "La situazione è simile, per quel che riguarda i numeri – spiega il primario della Terapia Intensiva, Bruno Esposto – a quella del 14 marzo scorso. Abbiamo dovuto improvvisare una Terapia Intensiva no-Covid nella sala risveglio della sala operatoria. Abbiamo pazienti in condizioni molto gravi. Se non si allenta la curva dei contagi, con un raddoppio dei pazienti, si arriverebbe alla paralisi dell’ospedale". C’è anche un problema di personale. "Aumentando il numero dei pazienti, gli infermieri non sono sufficienti e non abbiamo avuto nessuna risposta al bando per assumerne dieci". Poi i più giovani e la scuola. La Pediatria ha effettuato tamponi in 34 classi in totale, da cui sono emersi 60 casi positivi. Tre le scuole d’infanzia messe in quarantena, da martedì anche la scuola elementare di Fiorentino è in didattica a distanza e in quarantena. Solo nella giornata di lunedì sono stati eseguiti 85 tamponi tra studenti e insegnanti della scuola di Fiorentino, colpita da un focolaio di covid. "Dall’8 ottobre è stato un crescendo di contagi a scuola – spiega il primario di Pediatria, Laura Viola - I controlli sui bambini vengono fatti nel giro di 24 ore, in maniera molto rapida, e quindi si riesce a intervenire in fretta con quarantene light. Abbiamo interrotto una serie di attività a scuola, non perché non siano importanti, ma è più importante mantenere in vita i nonni".

Donatella Filippi