ANDREA OLIVA
Cronaca

Boom di affitti brevi: non tutti sono in regola

Oltre 250 gli alloggi disponibili anche in inverno, ma solo l’85% si è adeguato alle norme. Federalberghi: "Ora servono più controlli"

Il fenomeno degli affitti brevi continua in inverno (foto di repertorio)

Il fenomeno degli affitti brevi continua in inverno (foto di repertorio)

Capodanno e Sigep, un’occasione anche per chi affitta alloggi per turisti. Che siano appartamenti sulla piattaforma Air-bnb o case che viaggiano su altri canali, il risultato non cambia: la richiesta non fa che aumentare. Se negli ultimi anni il fenomeno era concentrato per lo più nei mesi estivi, oggi non è più così. Anche in questo periodo dell’anno è facile trovare fino a 250 alloggi sulla sola piattaforma Air-bnb per la zona di Riccione. Un numero che lascia presagire un ulteriore aumento rispetto ai 552 complessivi che Federalberghi aveva individuato nell’agosto del 2023 in tutta la città. "Il fenomeno è in crescita – ammette Andrea Ciavatta vicepresidente di Federalberghi –. Non mi riferisco solo alla piattaforma di Air-bnb, ma a tutti gli alloggi che vengono offerti e richiesti sul mercato come case per le vacanze". Da tempo l’associazione degli albergatori si muove per chiedere controlli e trasparenza nei confronti del fenomeno.

Il 2025 sarà l’anno del Cin, il codice identificativo nazionale che dovrà essere richiesto da tutte le attività ricettive, che siano alberghi, camping, case vacanze e così via. La speranza di Federalberghi è che il codice "faccia emergere anche il sommerso che purtroppo c’è, riconducendo le offerte nell’ambito della legalità". Qualche isolata situazione sembra essere emersa, ma il Cin non ha ancora dato i risultati sperati. Il primo gennaio scadevano i tempi per adeguasi, ma nella provincia riminese appena l’85% delle strutture già censite si erano adeguate al nuovo sistema. Di strada da fare ce n’è ancora tanta, ma nel frattempo il fenomeno degli appartamenti per affitti brevi continua a crescere.

"Non siamo contro qualcosa o qualcuno – premette Ciavatta – ma chiediamo di ricondurre le offerte nell’ambito della legalità e della trasparenza". Al proposito nell’aprile scorso Federalberghi e Comune firmarono un protocollo che impegna a l’amministrazione a fare controlli. Dalla giunta annunciarono che le verifiche sarebbero state fatte nei mesi che anticipavano l’estate e ne sarebbe stata data ampia comunicazione. "Ad oggi non abbiamo avuto comunicazione. Auspichiamo che il protocollo possa procedere". C’è poi un altro elemento che preme a Federalberghi. "La richiesta di appartamenti va di pari passo con la ricerca dei turisti di spazi diversi da utilizzare in vacanza. E questo è un tema che va considerato anche nella riqualificazione delle strutture alberghiere. Ad esempio ci sono strutture che negli ultimi anni hanno riqualificato prevedendo alloggi dotati anche di un angolo cottura, andando incontro alle esigenze dei clienti".

Andrea Oliva