Blitz dei forestali contro i cacciatori. A chiedere a gran voce, nei giorni scorsi, controlli serrati nei confronti delle doppiette, erano stati tanti santarcangiolesi. Stufi di vedere i cacciatori aggirarsi vicini alle case e ritrovarsi pallini fuori dalle abitazioni. Al coro dei residenti si era unito anche l’assessore alla sicurezza Filippo Sacchetti, dopo le numerose segnalazioni giunte anche in municipio. Invitando i cittadini "a segnalare alle forze dell’ordine preposte, in particolare ai carabinieri forestali, comportamenti pericolosi ed eventuali infrazioni alle norme da parte dei cacciatori". Sacchetti si era rivolto direttamente agli stessi carabinieri forestali "per verificare la presenza delle segnalazioni e chiedere maggiori controlli, soprattutto dell’ordinanza che vieta la caccia lungo il fiume Marecchia".
I controlli dei militari – e anche delle guardie volontarie ecozoofilie – ci sono stati, eccome. Ieri i carabinieri forestali hanno passato al setaccio alcune delle zone di Santarcangelo dove i cacciatori si appostano normalmente. Sono stati diversi quelli fermati e identificati, in particolare vicino al fiume Marecchia. Ma in realtà i controlli erano partiti già nei giorni scorsi. E fin qui, in tutta la provincia di Rimini, i carabinieri forestali hanno già fermato oltre 60 cacciatori, ma soltanto per uno di loro è scattata la sanzione. L’attività del nucleo provinciale dei carabinieri forestali, diretti dal comandante Cosimo Chiumento, andrà avanti in queste settimane con controlli serrati a Santarcangelo e nelle altre zone dove viene praticata la caccia, anche per far rispettare le ordinanze emesse dalle varie amministrazioni. A Santarcangelo, così come a Rimini e a Verucchio, è vietata la caccia lungo le sponde del Marecchia. Un provvedimento, come lo stesso Sacchetti ha ricordato, "finalizzato a evitare pericoli per l’incolumità e la sicurezza pubblica", viste le tante persone che "percorrono la pista ciclopedonale sulle sponde del Marecchia". L’ordinanza "vieta la caccia, sia in forma vagante che con gli appostamenti temporanei, in una fascia di 50 metri di larghezza per entrambi i percorsi lungo il fiume, sia verso monte che verso valle. È vietato anche sparare in modo che la traiettoria di tiro attraversi l’area, così come camminare lungo il percorso ciclopedonale con fucile carico".