
Il rogo del camper avvenuto il 31 agosto del 2023 sulla spiaggia di Bados in Sardegna. Nel riquadro padre e figlio insieme
Rimini, 8 aprile 2025 – Daniel Romulus Imbuzan, il riminese padre del bambino di 11 anni morto nell'incendio del camper della famiglia il 31 agosto del 2023 sulla spiaggia di Bados in Sardegna, è indagato dalla Procura di Tempio Pausania per omicidio colposo e incendio boschivo.
L'avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato a Daniel Romulus e al suo avvocato, Antonello Desini. Una svolta inattesa, che arriva ad oltre un anno e mezzo di distanza dalla tragedia e che ha colto di sorpresa la famiglia Imbuzan, gettandola nello sconforto più totale. Sulla base della ricostruzione degli inquirenti, Daniel Romulus è accusato di aver acceso il fuoco del piano cottura dove stava preparando il pranzo, nonostante fosse una giornata ventosa, di non aver controllato il funzionamento dell'apparecchio e di essersi accampato in un'area vietata ai camper.
In questo modo avrebbe concorso a scatenare la violenta fiammata che aveva avvolto il camper provocando la morte del figlio e causando ustioni anche alla moglie Tatiana. Era stato proprio lui, Daniel Romulus, a sfidare il pericolo, gettandosi con coraggio in mezzo al fuoco nel tentativo disperato di strappare il figlio alla morte, rimanendo a sua volta ustionato tanto da dover essere trasportato in ospedale. Per il piccolo però non c'era stato nulla da fare. La fiammata - che ha poi innescato il rogo che ha avvolto il camper nel quale si trovava il bambino - secondo la ricostruzione sarebbe stata scatenata da un fornello da campo di proprietà di altri due campeggiatori, una coppia di rumeni, che quel giorno si trovava insieme alla famiglia Imbuzan sulla spiaggia della Gallura.
"Non nascondiamo l'incredulità, l'amarezza e la rabbia per questa comunicazione, arrivata come un fulmine a ciel sereno - dice l'avvocato Desini, che assiste il padre di Samuel -. Fino ad oggi al mio assistito non era mai stato notificato alcuna informazione di garanzia e ci ritenevamo parte offesa dell'inchiesta. Respingiamo con fermezza le accuse che sono state mosse in queste ore e annunciamo di essere pronti a difenderci nelle sedi opportune. E' importante ricordare, a nostro avviso, che il fornello dal quale si è propagata la fiamma mortale non era stato acceso da Imbuzan né apparteneva a lui, bensì ad un altro camperista proprietario anche delle bombole. Su queste ultime abbiamo richiamato l'attenzione, sottolineando che potessero non essere a norma. Da rilevare inoltre il comportamento anomalo del camperista proprietario del fornello, uscito frettolosamente dall'Italia all'indomani della tragedia".
Le indagini sono state affidate ad una speciale squadra investigativa dei vigili del fuoco.