
L’ingresso del Grand Hotel di Riccione
Battaglia in piscina tra la società Gyf, legata al Grand Hotel di Riccione, e il Comune. La società ha presentato ricorso al Tar contro il provvedimento dell’amministrazione che inibisce l’utilizzo della grande piscina del complesso alberghiero risalente agli anni Ottanta. In precedenza era stata sempre l’amministrazione comunale a dare uno stop ai tuffi per valori del cloro non corrispondenti alle norme. La tegola era arrivata sul finire del mese di agosto, quando ormai la stagione era conclusa, limitando l’impatto che un simile atto avrebbe avuto sulle attività che si potevano svolgere in piscina e nell’area circostante.
Ma il provvedimento del Comune, spiega il professor Roberto Bonetti docente all’Università di Bologna e legale per la società Gyf, è "sproporzionato". Infatti l’inibizione all’utilizzo della la piscina non riguarda semplicemente il periodo estivo, ma l’intero anno, arrivando a chiedere opportuni provvedimenti per evitare che le persone si possano avvicinare allo specchio d’acqua, anche durante l’inverno. Quanto basta a scatenare la reazione della società di gestione del complesso alberghiero che ha presentato ricorso al Tar chiedendo l’annullamento dell’atto emesso dal Comune.
L’azione della società del Gran Hotel ha come obiettivo la riapertura della piscina in tempo per la prossima stagione così da evitare un danno considerevole nel ‘blindare’ lo specchio d’acqua mentre con temperature superiori a 35 gradi i clienti vorrebbero solo farsi un tuffo al fresco.
La parola passa ora al Tribunale amministrativo regionale che dovrà esprimersi sul futuro della piscina. Lo scontro legale potrebbe essere una strategia per trovare la migliore mediazione ed arrivare a regolarizzare la posizione della piscina del Gran Hotel rendendo nuovamente disponibile un servizio e un luogo attorno a cui creare feste nelle calde serate d’estate. Da una parte la società Gyf è disponibile a trovare una soluzione condivisa, dall’altra il Comune non si è trincerato dietro al provvedimento di inibizione all’utilizzo dello specchio d’acqua.
Gli uffici pubblici hanno infatti concesso un periodo di sessanta giorni per integrare la pratica legata all’utilizzo della piscina, così da regolarizzare le precedenti inefficienze. Fin qui lo scontro sulla piscina, mentre rimane in piedi un altro scontro legale all’ombra del Grand Hotel, sul fallimento della società Marebello, con la Corte d’appello che aveva in un primo momento sospeso il provvedimento, per poi revocare la propria decisione.