MARIO GRADARA
Cronaca

Balneari, l’Europa detta le regole degli indennizzi

Lettera di Bruxelles all’Italia prima del decreto: niente sovracompensazioni agli operatori uscenti. Ecco cosa deve restare fuori dal calcolo. La posizione di Salvini

Il governo dovrà fissare criteri quantificabili sui bandi delle concessioni balneari: niente sovracompensazioni agli operatori uscenti. Non ammissibili neppure valore...

Il governo dovrà fissare criteri quantificabili sui bandi delle concessioni balneari: niente sovracompensazioni agli operatori uscenti. Non ammissibili neppure valore...

Rimini, 9 marzo 2025 – Il governo dovrà fissare criteri quantificabili sui bandi delle concessioni balneari: niente sovracompensazioni agli operatori uscenti. Non ammissibili neppure valore aziendale e avviamento. Inoltre, veto di chiedere fidejussioni al nuovo titolare per non penalizzare soprattutto giovani operatori che aspirano a entrare sul mercato. Paletti davvero pesanti quelli conficcati sulle spiagge italiane dall’Unione europea sul decreto indennizzi, che il ministro Salvini ha confermato in emanazione entro marzo, contenente i decreti attuativi per i bandi di riassegnazione degli arenili, da chiudere entro il 2027.

E’ una lettera predisposta dalla Direzione generale Mercato Interno e Pmi dell’Ue (Dg Grow) ad allarmare le categorie degli operatori di spiaggia. Anche se Salvini, mercoledì scorso agli Stati generali del turismo balneare organizzati da Sib- Confcommercio, ha citato la lettera ricevuta dall’Ue, assicurando che non cambierà linea sulla ’battaglia storica’ della Lega: "Il decreto ce lo scriviamo noi perché siamo un Paese sovrano, saranno indennizzi veri, non mance".

Bruxelles però ricorda che devono restare fuori dal calcolo indennizzi le strutture non costruite legalmente con autorizzazione dei Comuni; le opere non amovibili per le quali i Comuni hanno ordinato la demolizione; le strutture fisse e quelle di ’difficile rimozione’ acquisite dallo Stato. Escluse dagli indennizzi anche le strutture rimovibili perché il concessionario uscente potrebbe tenersele o rivenderle. Anche perché l’investimento rientra nel rischio d’impresa.