Rimini, 24 settembre 2024 – Giorno 23 settembre, la serrata sulla spiaggia. Doveva essere la stagione più lunga, ed invece sarà tra le più corte degli ultimi anni. Le premesse erano ben altre.
L’albergatrice: “Costretta a rimborsare i clienti” / "Sembra di essere a novembre”
La Regione nella sua ordinanza all’inizio dell’estate aveva posto come limite ultimo il primo giorno di novembre, così da consentire agli stabilimenti balneari di sfruttare anche il ponte di Ognissanti. Lo scorso anno il 31 ottobre la spiaggia era piena di gente e c’era chi si stendeva sui lettini coccolato da temperature più che miti. Invece “quest’anno è già tutto chiuso – attacca Patrizia Rinaldis, presidente di Federalberghi –. Mi pare evidente che c’è stata una sottovalutazione da parte delle istituzioni dell’impatto che il provvedimento della Capitaneria avrebbe e ha generato”.
La presidente di Federalberghi fa riferimento all’ordinanza nazionale, riproposta sul territorio dalla Capitaneria, che lega l’apertura degli stabilimenti balneari alla presenza del servizio di salvataggio. Fino a domenica il servizio era obbligatorio, ma da ieri no. La risposta dei bagnini alla nuova ordinanza è stata chiara: tutti chiusi. Non è solo una questione economica, dicono. Diversi bagnini hanno il brevetto e potrebbero dare il servizio in prima persona, ma se accade qualcosa e in acqua c’è un cliente che ci rimette la vita, le conseguenze sono penali. Dunque meglio chiudere che rischiare tanto per pochi clienti e incassi durante il giorno.
“Ma noi – ribatte la presidente – lavoriamo per allungare la stagione ed ecco che l’offerta turistica deve fare a meno di un pezzo importante. È un problema perché gli hotel avevano già fatto la propria promozione includendo il servizio di spiaggia ed ora dovranno risentire i clienti per capire come fare”. Per la presidente l’ordinanza della Capitaneria “ha portato a contraddizioni evidenti. Se in estate c’è una disciplina del servizio di salvamento con torrette ogni 150 metri, da ieri ogni stabilimento avrebbe dovuto gestire in proprio il servizio”. Dunque “anche quegli operatori di spiaggia che volevano allungare si sono fermati”. Inoltre il provvedimento “ha finito con il dare un alibi a chi voleva chiudere. Il risultato finale è chiaro: si lavora tanto per allungare la stagione, ma nei fatti siamo tornati indietro”. Ieri pomeriggio in casa di Federalberghi Riccione è stato riunito un cda d’urgenza per affrontare il problema.
“Siamo preoccupati – dice il presidente Claudio Montanari – c’erano alberghi che avevano già venduto il servizio di spiaggia ed ora dovranno tornare sui propri passi. È una brutta figura nei confronti del turista. Vogliamo andare a fondo e capire il perché di questa situazione”.