
Nell’estate del 2022 il fenomeno baby gang in riviera ha toccato il proprio apice con lo slogan ’Invadiamo Riccione’
Rimini, 23 marzo 2025 – Era l’aprile del 2022 quando su TikTok il tormentone era diventato virale: “Quest’estate invaderemo Riccione”. Tre anni sono passati e da allora la Riviera ha sviluppato gli anticorpi contro l’incubo delle baby gang. Bande di giovanissimi – spesso italiani di seconda generazione – provenienti dall’Emilia e dal nord Italia, che durante l’estate sciamano a frotte in Romagna per dedicarsi a furti, strappi e rapine.
Una piaga che le forze dell’ordine riminesi – tra controlli capillari e nuove strategie – hanno imparato a tenere a bada. Ma il tema resta caldo, anzi caldissimo. Se n’è parlato, di recente, anche in Parlamento, con il sottosegretario agli Interni, Emanuele Prisco,che si è soffermato sul nuovo disegno di legge al vaglio del Senato che prevede la possibilità di dotare le forze di polizia di bodycam.
“È una novità che ci trova favorevoli – spiega Salvatore Giglia, segretario del Sap (Sindacato autonomo di polizia) –. Il nostro sindacato è stato un precursore in materia già dal 2013 con l’iniziativa legata alle spy pen. Le bodycam sono uno strumento di trasparenza e sicurezza e assicurano il massimo grado di tutela, tanto nei confronto degli operatori, spesso sottoposti ad aggressioni, denunce temerarie e accuse infondante, ma anche degli stessi cittadini, che possono sentirsi maggiormente garantiti”. Un’arma in più anche nella lotta alle baby gang. “È un fenomeno che a Rimini abbiamo imparato a conoscere – prosegue Giglia –. Ciò che chiediamo sono protocolli e regole di ingaggio certe, in quanto i soggetti con cui abbiamo a che fare sono in alcuni casi minorenni e il che necessita di maggiore attenzione”. Ragazzini terribili, che spesso girano armati con coltelli o danno vita a risse.
“A Rimini la zona più calda è indubbiamente quella del centro storico. Con l’avvicinarsi dell’estate, sarà senz’altro previsto un incremento dei controlli che comunque non sono mai mancati”. “Rimini non è Milano e qui sicuramente il fenomeno non è così strutturato: non ci sono bande organizzate, ma episodi isolati che comunque vanno monitorati con grande attenzione – aggiunge Monica Staurenghi del Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia) –. La questura in questi anni ha fatto un grande lavoro di prevenzione, intervendo specialmente nelle scuole con iniziative di educazione al senso civico e alla legalità. Qui entra in gioco anche un discorso legato al decoro urbano. Più una zona è degradata e sprovvista di servizi, specialmente quelli rivolti ai più giovani, maggiore è la possibilità di assistere a casi di microcriminalità. Dunque è bene intervenire anche su questo fronte”. Quanto al tema dei rinforzi, “bene l’invio di nuove unità di personale destinate all’ufficio immigrazione, ma ci auguriamo che in futuro possa essere rafforzato l’organico che si occupa del presidio del territorio”. Anche dal Siulp parere favorevole “all’introduzione delle bodycam, un utile strumento di deterrenza”.