Rimini, 26 ottobre 2020 - Hanno preso di mira le auto parcheggiate fuori dall’ospedale, quelle dei dipendenti, medici e paramedici. Una strage di vetture vandalizzate nella notte, più di 70 le auto danneggiate è l’amaro bilancio. Loro, gli uomini e le donne che lavorano all’"Infermi", avevano finito il turno di notte, all’ospedale. Un turno reso ancora più pesante dal clima in cui si è ripiombati con l’aumento dei casi di positivi da Covid. Medici, infermieri e operatori socio sanitari sognavano solo di salire sulle proprio auto e tornare a casa, per godersi un po’ di relax con le famiglie in una domenica di sole di fine ottobre. Invece ieri mattina la scoperta, amara e inspiegabile.
Aggiornamento I carrozzieri: "Ripariamo gratis le auto vandalizzate" Le loro auto si erano trasformate in un bersaglio. Una vera e propria strage nei tre parcheggi riservati ai dipendenti dell’Ausl, in via Stampa e in via Settembrini. Alla fine della conta le vetture danneggiate erano arrivate ad essere addirittura settanta. Erano saltati finestrini, specchietti: per terra solo tantissimi vetri, i resti di una lunghissima scia di danneggiamenti. Qualche sanitario si è ritrovato con l’auto rigata: a farne le spese soprattutto quelle più nuove, quelle di recente acquisto. Ma nonostante i finestrini rotti, all’interno delle settanta auto, non è stato portato via nulla, nessun oggetto, nessun paio di occhiali o monetine. Niente di niente. Di certo, quindi, non l’opera di qualche disperato in cerca di oggetti da rubare.
Il bollettino covid del 26 ottobre in Emilia Romagna Andrea Boccanera, responsabile della sicurezza dei lavoratori dell’Ausl, commenta: "Non è certo il lavoro di un ubriaco o di qualche teppistello, quello di questa notte è un attacco mirato contro i sanitari. Accanto alle auto dei dipendenti dell’Ausl, a pochissimi metri, ce ne erano altre e non sono state toccate. Chi ha colpito, lo ha fatto scientificamente e mirava solo a danneggiare le vetture del personale sanitario". Boccanera poi entra più nello specifico: "La gente è sempre più esasperata e nervosa, forse ai loro occhi, con i nostri appelli suoi social a rispettare le misure, i distanziamenti creiamo allarmismo, qualcuno lo potrebbe pensare. Non si vandalizzano settanta auto e tutte di personale che lavora nella sanità pubblica, in ospedale. E’ un attacco mirato a noi. Da anni chiediamo che vengano installate delle telecamere per garantire una maggiore sicurezza, speriamo che stavolta, dopo questo episodio, di venire ascoltati anche dalla nostra direzione sanitaria". Altre auto, una quindicina, sono state vandalizzate anche poco distante, nei pressi di via Pintor. Anche queste erano in massima parte di giovani infermiere con l’auto appena acquistata. "Qualcuna di loro piangeva disperata – racconta un residente della zona – non sapeva come fare, stava pagando l’auto a rate".