Alessandro Siani l’aveva già voluto ne Il principe abusivo, esordio alla regia per l’attore partenopeo. E "quando ha visto il provino che avevo fatto per Io e te che dobbiamo parlare, si è subito ricordato di me e mi ha voluto nel cast del film". E così il giovane attore riminese Alan Cappelli Goetz si è ritrovato sul set di Io e te dobbiamo parlare, nuova commedia diretta da Siani, che ne è il protagonista insieme a Leonardo Pieraccioni. Il film è uscito in questi giorni ed è già la pellicola italiana che sta facendo gli incassi più alti.
Com’è stato lavorare con due ‘re’ della commedia come Siani e Pieraccioni? Chissà le risate sul set…
"In realtà Alessandro è uno che improvvisa tantissimo, non è facile lavorare con lui. Se non sei un attore pronto a stracciare il copione e a lasciarti guidare da lui, le difficoltà ci sono. Ma io conoscevo il suo approccio, avendo già recitato ne Il principe abusivo e sì, mi sono divertito tantissimo con lui, Pieraccioni e tutti gli altri attori".
Che ruolo ha nel film?
"Sono Giorgio Cerveteri, uno dei due poliziotti (l’altro è Sergio Friscia) che nella storia sono, in un certo senso, i rivali di Siani e Pieraccioni, che interpretano i due poliziotti protagonisti della commedia. Abbiamo girato in estate, ad Ancona. Per la mia parte, hanno voluto farmi ancora più biondo di quello che sono realmente. Sembro il Ken Hutchison della serie tv Starsky e Hutch".
Le hai girato anche tantissime serie. Quando la rivedremo in televisione?
"Ho finito da alcune settimane le riprese di una serie Rai, Detective von Fock. È una coproduzione internazionale. La storia è davvero intrigante, e io ho il ruolo di un ‘cattivo’. Non so ancora quando uscirà in tv, ma sono molto ansioso di vederla perché è una serie molto bella e di qualità".
Da anni lei è in prima linea per la difesa dell’ambiente e sui social affronta costantemente vari temi, dall’inquinamento agli allevamenti intensivi ai cambiamenti climatici. E ha perfino intervistato, qualche mese fa, la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen.
"In realtà l’incontro è partito con lei che ha intervistato me – ride il 37enne riminese – È successo a maggio: la presidente era venuta a Roma, e abbiamo organizzato l’incontro. Ma non è stato il primo. Da alcuni anni sono uno degli ambassador per il clima per la commissione Ue".
Un ruolo pieno di responsabilità: ne sente il peso?
"No, al contrario: è u ruolo di cui vado molto fiero. È fondamentale parlare di ambiente e clima, soprattutto con i giovani, se vogliamo dare un futuro al nostro pianeta".
Manuel Spadazzi