REDAZIONE RIMINI

Assolto l’ex manager di Valentino Rossi

Cadono tutte le accuse contro Il cattolichino ’Gibo’ Badioli: era finito a processo per aver minacciato una donna con una pistola

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Assolto perché il fatto non sussiste. Si è conclusa così, dopo tre anni, la battaglia giudiziaria del cattolichino Luigino ’Gibo’ Badioli, 64 anni, storico ex manager di Valentino Rossi. A trascinare Badioli in tribunale era stata una donna residente in Valconca, che lo aveva denunciato ai carabinieri. L’ex manager era accusato di aver tirato fuori un revolver, regolarmente detenuto, e di averlo messo sotto il naso della donna per spaventarla: il tutto per motivi economici. Motivo che aveva spinto l’amica del 64enne a rivolgersi alle forze dell’ordine. Alla prova dei fatti, tuttavia, la versione fornita agli inquirenti si è sciolta come neve al sole. Badioli, difeso dagli avvocati Giulio Basagni e Armando D’Apote, alla fine è stato prosciolto da tutte le ipotesi di reato a suo carico, uscendo completamente ‘pulito’ dalla vicenda.

A Cattolica e in tutta la Valconca il 64enne è molto conosciuto per essere stato il manager di Valentino Rossi dal 1996 fino all’estate del 2007. Undici anni durante i quali è sempre rimasto al fianco del pilota di Tavullia. Lui, Luigino Badioli, si era inventato manager del più famoso, vincente e carismatico sportivo italiano. Per anni era stato il filtro tra Vale e il mondo, gestendo anche le sue relazioni con i media. Fu proprio lui a credere per primo e a scommettere sul centauro pesarese diventato successivamente campione del mondo per nove volte, accompagnandolo durante i suoi esordi in pista e contribuendo alla nascita di una vera e propria leggenda del motociclismo.

Poi nel 2007, quella che sembrava un’unione indissolubile, naufragò come spesso accade ai grandi amori. Alla base della denuncia, secondo la ricostruzione dei carabinieri all’epoca dei fatti, ci sarebbero stati interessi economici. Badioli era indagato per minaccia aggravata, violenza privata, detenzione abusiva di munizioni per la pistola e omessa custodia di armi. Il tutto ai danni della donna che ha poi deciso di rivolgersi ai carabinieri per presentare denuncia.

Secondo la sua versione, l’ex manager si sarebbe spinto al punto di tirare fuori un revolver e di rivolgerlo contro di lei, proferendo delle minacce inequivocabili. La testimonianza però non ha retto alla prova dei fatti, e alla fine i giudici del tribunale di Rimini hanno riconosciuto l’estraneità di ‘Gibo’ rispetto all’intera vicenda. I militari, a seguito della denuncia, avevano perquisito l’abitazione del cattolichino, trovando la pistola, ma anche delle munizioni che erano state sequestrate. Oltre a ciò, anche una ingente somma di denaro che però non è stato sequestrato poiché, a seguito di accertamenti, non sono emerse anomalie.