Assistenza domiciliare, altri sei infermieri

Per migliorare la medicina di prossimità previsto un sanitario ogni 3mila abitanti. Monticelli: "Ci sono 149 anziani già in carico"

Assistenza domiciliare, altri sei infermieri

Ivan Monticelli, assessore alla sanità

"Portare la sanità nelle case della gente è la nostra priorità. L’arrivo dei 6 nuovi infermieri di famiglia e comunità porterà risposte concrete e immediate dove ce n’è più bisogno".

Così Ivan Monticelli, assessore alla sanità di Bellaria Igea Marina, commenta l’arrivo imminente dei nuovi professionisti che entro il 2025 "lavoreranno in stretta collaborazione con i medici di famiglia e i pediatri, operando non solo a domicilio, ma anche negli ambulatori e nelle strutture di lungodegenza".

Entro la fine dell’anno, infatti, saranno 39 in tutto i nuovi infermieri di famiglia e comunità ad essere integrati nel distretto sociosanitario di Rimini nord, che comprende Rimini, i comuni della Valmarecchia e appunto anche il territorio comunale di Bellaria. "Questo rinforzo – precisa ancora l’assessore Monticelli – ha l’intento di coprire le necessità della popolazione più fragile. In particolare, è importante tutelare la fascia d’età over 65, la più soggetta a rischio cronicità". E il criterio di assegnazione dei nuovi infermieri, come previsto dal decreto ministeriale 77 del 2022 sarà di "uno ogni 3000 abitanti".

Un parametro studiato ad hoc per garantire una copertura efficace del territorio. Ma l’assessore Monticelli precisa "il numero definitivo dei nuovi infermieri verrà stabilito nella prossima riunione di distretto programmata a fine mese, ma in ogni caso il nostro obiettivo resta portare la sanità il più vicino possibile ai cittadini per ridurre l’impatto sul sistema sanitario tradizionale attraverso la prevenzione delle malattie croniche".

A Bellaria, la situazione attuale vede "circa 149 anziani in carico ai servizi, di cui 35 usufruiscono dell’assistenza domiciliare, con un totale di 49 ore di assistenza settimanale erogata. Inoltre, 83 disabili adulti sono assistiti dal comune, e per 17 di loro è previsto un intervento domiciliare". Nel quadro di assistenza territoriale non manca poi un accenno al Centro di assistenza e urgenza (Cau) un servizio gestito dall’Ausl che durante i mesi di luglio e agosto è stato l’unico a rimanere aperto dalle 8 alle 24 e ha registrato una media di 60 accessi giornalieri, con picchi nei fine settimana. "Il Cau è un servizio fondamentale per la nostra comunità, in grado di gestire piccole emergenze senza intasare i pronto soccorso – afferma Monticelli, pur riconoscendo che ci sono margini di miglioramento – ho già chiesto un incontro con il direttore Tamagnini per discutere delle possibili migliorie".

Aldo Di Tommaso