REDAZIONE RIMINI

"Aspetto tua madre fuori di casa e l’ammazzo" Insulta e minaccia l’ex fidanzato: rischia il processo

La donna non si rassegnav alla fine della loro relazione: è indagata per stalking

Glielo aveva giurato: "Non ti lascerò mai in pace". Così è stato. Una persecuzione continua. Fatta di chiamate ossessive, anche 80 in un giorno solo, persino nel cuore della notte, e di raffiche di messaggi vocali dai toni intimidatori. Lei, una donna riminese di 38 anni, non accettava di essere stata mollata dall’uomo, residente a Santarcangelo, con cui era stata fidanzata per un po’ di tempo. Così aveva deciso di fargliela pagare. Arrivando al punto di minacciare di uccidere l’anziana madre dell’ex compagno quando usciva di casa per portare in giro il cane: "L’aspetto fuori casa e l’ammazzo". Tre sono state le querele presentate dalla vittima dal giugno 2020 a oggi e la donna, difesa dall’avvocato Flavio Moscatt, si è ritrovata indagata per atti persecutori. Nei giorni scorsi il sostituto procuratore Luca Bertuzzi, titolare dell’inchiesta, ha chiesto il rinvio a giudizio della presunta stalker: è stata fissata al 18 gennaio l’udienza preliminare.

Le cronache abbondano di articoli riguardanti uomini che non si rassegnano alla fine di una relazione e si trasformano in belve pronte a tutto. Ma in questo caso la vittima dello stalking è lui, finito nel mirino della donna. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la 38enne avrebbe iniziato a tormentarlo in ogni modo possibile. Chiamate e messaggi a ogni ora del giorno e della notte, infarciti spesso di insulti e minacce, che hanno reso la vita impossibile a lui. Minacce che, sostiene l’uomo che ha denunciato la ex, sarebbero arrivate a coinvolgere anche sua madre, con la promessa di farle fare una brutta fine. Dalle parole la donna sarebbe poi passata ai fatti, arrivando a presentarsi a casa dell’ex compagno nel cuore della notte e, in un’occasione, a infierire sulla sua auto parcheggiata in strada, distruggendo un lunotto. L’uomo, esasperato, non ha potuto far altro che rivolgersi alle forze dell’ordine e raccontare la sua versione dei fatti, sporgendo denuncia contro la donna.