Anziano raggirato. A processo tre fratelli

Alla sbarra un 48enne e i suoi parenti accusati di aver sottratto soldi e gioielli per 500mila euro.

Anziano raggirato. A processo tre fratelli

Anziano raggirato. A processo tre fratelli

I fratelli della truffa sono quelli di 48, 55 e 55 anni finiti ora alla sbarra perché accusati a vario titolo di truffa assicurativa, riciclaggio, frode fiscale e rapina, con il più piccolo del gruppo, difeso dall’avvocato Luca Greco, che stando alle indagini della Finanza avrebbe avuto un ruolo centrale nell’architettato disegno con cui il 48enne imputato avrebbe sottratto nell’arco di due anni un vero e proprio patrimonio all’anziano 89enne di Coriano rispetto al quale l’imputato intratteneva un rapporto di fiducia tale da consentirgli in qualità di delegato a gestire i conti di avere accesso ai conti dell’uomo. Questo quanto emerso in fase di indagine, quando già nel dicembre 2020 nei confronti dei tre fratelli riminesi la Finanza aveva già sequestrato due ville e conti per due milioni di euro come seguito alla segnalazione arrivata alle forze dell’ordine prima di tutto da un’agenzia assicurativa che lamentava da parte del 48enne una presunta truffa.

La chiave di volta per scoprire un vaso di Pandora che ha portato gli inquirenti sino al rapporto di fiducia tra il 48enne e l’anziano 89enne – ora deceduto –. Secondo le accuse, il riminese imprenditore infatti avrebbe conosciuto l’anziano nel 2017 per poi iniziare a instaurare con lui un fittizio rapporto di fiducia. È stato a questo punto che l’imputato, secondo le accuse, ha iniziato a circuire l’uomo solo, approfittando della sua fiducia sino a mettere le mani sui conti e avere qui potere di firma e delega consigliando all’anziano raggirato alcuni investimenti. Lo stratagemma si rivela invece il canale giusto per appropriarsi di 460mila euro dell’anziano circuito. Secondo la Finanza, infatti, il 48enne entrato in possesso dei conti avrebbe girato il denaro in altri depositi suoi e dei suoi familiari per risanare debiti di una sua società e dei parenti. Non solo. Perché secondo quanto emerso dalle indagini, il 48enne avrebbe anche lasciato buchi con l’Agenzia delle Entrate per 600mila euro, coperto dall’aiuto dei due fratelli. Un castello di truffe fatto crollare da una polizza assicurativa che il riminese aveva aperto proprio a nome dell’anziano. All’assicurazione avrebbe infatti chiesto un rimborso danni per un incidente fittizio, soldi che, anche in questo caso, sarebbero finiti nei conti di famiglia.

Così come i gioielli per oltre 16mila euro di valore che il 48enne avrebbe sottratto sempre all’anziano dopo averlo indotto ad assumere psicofarmaci spacciandoli per vitamine. Il processo a carico del principale imputato e dei due fratelli – con la sorella di 55 co-difesa da Greco e Tommaso Guerini e il fratello difeso solo dall’avvocato bolognese – si avvia ora verso la fine dell’istruttoria, con la prossima udienza fissata al 14 febbraio.