
Le esche avvelenate ritrovate nel 2011
All’apparenza erano dei bocconi deliziosi fatti di grasso di prosciutto o di cotenna. Ma anche di crosta di formaggio. All’interno quei bocconi erano avvelenati. Letali per oltre 40 cani a San Marino dal 2011 ad appena qualche giorno fa. E ora spetta agli ispettori scoprire se è sempre stata la stessa mano, quella dell’80enne denunciato a piede libero qualche giorno fa, a gettare nei parchi, lungo la strada, ma anche nei giardini privati, esche mortali. Esche che a inizio settimana sono state ritrovate a decine nella zona di Fiorentino.
"Il personale dell’Unità operativa complessa Sanità Veterinaria e Igiene Alimentare, assieme alle Guardie Ecologiche dell’Ugraa – riferiscono dall’Istituto per la sicurezza sociale – ha effettuato i primi sopralluoghi rinvenendo diverse esche avvelenate in prossimità delle vie Vascone, Passetto, delle Volte e Spolentini, ma anche nelle aree limitrofe. L’area è stata transennata con dei cartelli di avviso per segnalare il possibile pericolo ed è stato prontamente informato anche il personale della scuola che è situata nelle vicinanze".
Perché quei bocconi avvelenati destinati agli amici a quattro zampe, secondo le intenzioni del killer dei cani, sarebbero potuti finire anche nelle mani dei bambini della scuola. Quelle esche hanno avvelenato, nella notte tra martedì e mercoledì scorsi, poche ore prima della perquisizione degli agenti della Polizia Civile a casa del presunto killer dei cani, ben sette animali. "Che hanno manifestato sintomi simili – raccontano dall’Iss – quali vomito incoercibile e diarrea. Uno di loro purtroppo è poi deceduto". Naturalmente fanno parte delle indagini anche i bocconi ritrovati.
"Le esche, il contenuto gastrico dei cani e anche il corpo dell’animale deceduto – spiegano dall’Istituto sammarinese – sono stati inviati alla sede di Pesaro dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, per gli esami tossicologici e autoptici specifici". Per capire se anche questa volta, come nelle altre occasioni, per confezionare le esche sia stato usato l’Endusulfan, un potente diserbante non più in commercio in Italia, né a San Marino dal 2006, ritenuto pericoloso per l’uomo e per l’ambiente. Intanto sui social continua a correre la rabbia dei cittadini. Con l’idea di organizzare una manifestazione di protesta davanti a Palazzo Pubblico a fine mese per chidere giustizia, controlli e soprattutto azioni concrete. "Quanti animali devono ancora morire? – si legge sui social – Quante famiglie devono vivere con la paura ogni volta che portano fuori il proprio cane? È ora di farsi sentire".
do.fi.