Ammonita per bullismo: "Te la farò pagare", minacce choc a scuola. Ragazzina nei guai

La giovanissima, che ha meno di 14 anni, è stata segnalata in quanto avrebbe messo in atto una serie di atti persecutori nei confronti di una sua coetanea per una questione di gelosia.

Ammonita per bullismo: "Te la farò pagare", minacce choc a scuola. Ragazzina nei guai

Ammonita per bullismo: "Te la farò pagare", minacce choc a scuola. Ragazzina nei guai

Dal vivo, tra i corridoi della scuola, e nelle chat di WhatsApp. La vita di una studentessa riminese delle scuole medie negli ultimi anni si era trasformata in un vero e proprio incubo. Tutto a causa di una baby bulla che l’ha perseguitata in ogni modo possibile, tra insulti, offese, vessazioni e dispetti. Dallo scherzo più banale, come quello di nascondere le cose, fino agli spintoni e alle minacce vere e proprie: "Te la farò pagare", "La prossima volta ti picchio".

Un’escalation dietro la quale ci sarebbe una questione di gelosia per via di un ragazzino del quale entrambe le studentesse si erano invaghite. Esasperata da quelle continue intimidazioni, ormai all’ordine del giorno, la giovane vittima ha deciso di raccontare tutto ai genitori i quali a loro volta si sono rivolti alla Questura di Rimini.

Dopo aver esaminato attentamente il caso, il questore Olimpia Abbate, su proposta della Divisione Anticrimine, ha emesso un provvedimento di ammonimento per stalking nei confronti della minore che ha meno di 14 anni. Si tratta di uno dei primi provvedimenti adottati in Italia dopo l’applicazione della nuova normativa del decreto legge "Caivano", che ha introdotto misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile e per la sicurezza dei minori in ambito digitale.

L’ammonimento ha come principale obiettivo quello di tutelare i minorenni vittime di episodi di bullismo e cyberbullismo. Una sorta di avvertimento per indurre il bullo o il cyberbullo a smetterla con comportamenti che, nei casi peggiori, possono sfociare in denunce per diffamazione, minacce o addirittura lesioni. Nel caso in cui non si ravvisino reati perseguibili di ufficio e non sia stata formalizzata apposita querela, grazie alla nuova norma il minore, insieme ai genitori, si può rivolgere al Questore, in qualità di autorità provinciale di pubblica sicurezza, presentando un’istanza di ammonimento nei confronti di altro minore di età compresa o superiore ai 12 anni, per mettere fine ai suoi atteggiamenti molesti.

Inoltre, è prevista la possibilità che i genitori del bullo o del cyberbullo siano a loro volta multati. Da diversi mesi, la studentesse era diventata il bersaglio designato delle angherie dell’altra ragazzina. Una persecuzione a tutti gli effetti, portata avanti sia all’interno della scuola ma anche nello spazio virtuale dei social network con messaggi e offese di vario tipo che avevano reso la vita della giovane vittima un inferno in terra.

Non sarebbero emersi, ad ogni modo, episodi di aggressione fisica. I provvedimenti adottati in questa fase dell’anno risultano in calo rispetto allo stesso periodo del 2023. Infatti, nel primo trimestre 2023 erano stati emessi 7 provvedimenti di ammonimento per atti persecutori e 2 per violenza domestica, mentre nello stesso periodo di quest’anno sono stati emessi 3 provvedimenti di ammonimento per atti persecutori e 2 per violenza domestica.

l. m.