"Cosa cambia rispetto a prima?", si domandano Lorenzo Celli e Andrea Righini. "Neppure quando andavamo a scuola si poteva utilizzare il cellulare, al massimo mandavamo un messaggio. Quello su cui si potrebbe lavorare è un uso positivo della tecnologia, magari per spiegare un certo argomento; poi la difficoltà sta nella maturità o meno dei giovani. A nostro parere non è giusto vietarne completamente l’uso: siamo nel 2024, nell’epoca digital, bisogna imparare a fare buon uso della tecnologia, anche ad uno scopo educativo. Bisogna comunque mettere dei paletti sui comportamenti giusti e sbagliati che devono essere tenuti all’interno di un’aula didattica".
CronacaAmmesso in aula ma con giudizio