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Mirko Monari dell’Osteria de Borg e Enrica Mancini della Marianna
Rimini, 30 gennaio 2025 – Le sanzioni del codice della strada fanno tremare chi alza troppo il gomito. Ma non solo. A Rimini il consumo di alcol nei locali sprofonda rovinosamente, così come gli incassi dei ristornati. “La flessione è del 50 per cento, per non parlare del consumo di amari, per i clienti sono praticamente inavvicinabili. Hanno paura”. A spiegarlo è Mirko Monari, titolare dell’Osteria de Borg. Vino, birra e superalcolici: l’aumento delle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza non risparmia nessuno. Se nel sangue scorre troppo alcol le multe si aggirano dai 1.500 ai 6.000 euro, con il rischio della sospensione della patente anche per due anni e l’arresto da sei mesi a un anno. “Le persone preferiscono un calice quando va bene, altrimenti neanche quello: a tavola solo acqua – prosegue il ristoratore –. Quando rimane qualche bottiglia ancora piena invitiamo le persone a portarla a casa, ma ci scontriamo con la legge che vieta di fare uscire dal locale imballaggi di vetro dopo le 22. Questo è il periodo di rodaggio per le nuove regole, quello peggiore: i cittadini devono ancora abituarsi. Prima o poi si arriverà a un equilibrio”.
Al ristorante La Marianna la musica è la stessa. “Le persone a tavola non parlano d’altro, hanno paura di bere un bicchiere di troppo – spiega Enrica Mancini, la proprietaria -. Un taglio netto quello degli alcolici che nel mio locale arriva fino al 40 per cento rispetto ai volumi precedenti: tutto questo incide sui conti di fine cena. Naturalmente le persone temono per l’inasprimento delle sanzioni, anche se i limiti rimangono invariati”. Anche qui il limoncello e gli amari sono off limits. “Il vino ancora regge, se ne beve meno, magari un solo calice, ma i superalcolici sono pressoché inesistenti tra i tavoli, proprio perché si bevono sul finire del pasto”.
Tolleranza zero, quella sul consumo di alcol alla guida, che fa paura e non tocca solo i ristoranti, ma qualsiasi locale che serve bevande alcoliche. “Il problema è il messaggio che è stato veicolato a causa di una percezione sbagliata – dice Roberto di Angelo del pub Rose e Crown –. Molti pensano che se devono guidare non possono bere neppure una birretta. Ancora è presto per fare una stima percentuale della diminuzione, ma non sono numeri da poco. Per assurdo invece i drink con vodka, gin e altri superalcolici continuano a registrare gli stessi numeri di prima: chi li beveva non guidava e fa lo stesso succede ora. E’ la birra che è in crisi. Quello che non aiuta è la mancanza di servizio pubblico, che a una certa ora della notte si ferma o l’alto costo dei taxi che disincentivano il loro utilizzo. Anche per questo motivo stiamo pensando di organizzare un servizio navetta che porti i clienti comodamente a casa, facendogli bere in tranquillità quel bicchiere in più”.