Viserba (Rimini), 26 aprile 2023 – Due alberghi chiusi dal Comune per il sospetto di infiltrazioni mafiose. L’ordinanza è stata firmata qualche giorno fa (la notifica è avvenuta l’11 aprile) in seguito al provvedimento adottato dalla Prefettura, che ha applicato l’interdittiva antimafia nei confronti della società di gestione che ha in affitto i due hotel, il Gin e il Morolli, strutture a tre stelle di Viserba. Si tratta di un provvedimento di chiusura cautelare, che la società di gestione ha già impugnato con un ricorso di fronte al Tar. Già fissata l’udienza, che si terrà il 10 maggio. Intanto i due hotel sono stati chiusi: il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della polizia locale.
“L’ordinanza di chiusura – spiega l’assessore alla polizia e alle attività economiche, Juri Magrini – era un atto dovuto, disposto in seguito all’informativa dell’interdittiva antimafia ricevuta dalla Prefettura. Come amministrazione, siamo sempre attenti e rigorosi nei controlli, che vengono condotti in sinergia con Prefettura e forze dell’ordine, incrociando i dati a disposizione". In particolare quando avvengono i cambi di gestione negli hotel: le verifiche scattano praticamente d’ufficio, in questi casi. "La nostra guardia sul fenomeno – conclude Magrini – resta altissima, per contrastare situazioni di irregolarità o di sospette infiltrazioni criminose. E la bontà degli atti del Comune è confermata dai fatti e da sentenze, anche recenti". Due giorni fa il Tar ha infatti respinto il ricorso contro la revoca della licenza di altre due attività (non alberghiere) a Rimini. Un provvedimento che Palazzo Garampi aveva adottato - l’anno scorso - in seguito a un’interdittiva antimafia.
Nel caso dei due hotel di Viserba, entrambi annuali, l’interdittiva antimafia della Prefettura e la conseguente ordinanza di chiusura sono scattati dopo che i titolari della società della gestione si sono ritrovati coinvolti in un’indagine penale, che è tuttora in corso. "Ma a nostro parere – replica l’avvocato Giancarlo Migani, uno dei legali della società – non esistevano assolutamente le condizioni per applicare l’interdittiva antimafia. Né dai documenti, né dalle intercettazioni emergono elementi di presunti rapporti con organizzazioni mafiose. Non ci sono prove di alcun tipo, nemmeno indiziarie. I titolari della società sono indagati per altri reati, considerati in questo casi reati ’spia’ di presunte infiltrazioni mafiose". Migani assicura: "Siamo pronti a far valere in tribunale le nostre ragioni, smontando le accuse. Ma intanto il danno è stato fatto, ed è un danno grave. Dopo la chiusura disposta dal Comune di Rimini, la società ha dovuto disdire parecchie prenotazioni nei due alberghi. Se la giustizia amministrativa ci darà ragione, chiederemo anche il risarcimento danni". Il 10 maggio al Tar si discuterà il ricorso urgente presentato dalla società, che chiede di sospendere immediatamente l’interdittiva antimafia della Prefettura e la chiusura degli hotel imposta dal Comune.