MARIO GRADARA
Cronaca

La crociata degli albergatori: "Post diffamatori sul nostro mare, quereliamo chi infanga Rimini"

Federalberghi ha depositato una denuncia: fake news sui social dopo l’alluvione, è diffamazione aggravata

Una veduta della spiaggia di Rimini, Federalberghi contro le fake news sulla qualità del mare

Rimini, 30 agosto 2023 – La crociata degli albergatori contro le fake news sulle condizioni del mare. Stanchi dei post diffamatori, gli operatori turistici passano al contrattacco, e querelano chi getta fango sulla riviera e sul mare di Rimini.

"Un clic vale più della dignità umana, vale più dell’economia di un territorio?", tuona la presidente di Federalberghi Rimini, Patrizia Rinaldis, che ha depositato, attraverso l’avvocato Maurizio Ghinelli, l’atto di denuncia-querela per il reato di diffamazione aggravata a mezzo social network. Nel mirino due note pagine Facebook: Commenti Memorabili , che vanta 4,2 milioni di followers, e Pastorizia Never Dies (oltre 7 milioni tra Instagram e Facebook), che in due post, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, hanno... scatenato l’inferno. Il primo è apparso su Commenti Memorabili il 31 luglio: si vede un uomo a torso nudo completamente sporco di una poltiglia fangosa che emerge dopo aver fatto il bagno – situazione che, si legge nella querela, "desta ripulsa" – accompagnato dalla frase: "Quando ti godi il primo bagno dell’estate a Rimini".

Non è servito il commento degli stessi amministratori di Commenti Memorabili affiancato alla foto: "W e forza la Romagna dai valà, si scherza".

Negli stessi giorni altra immagine "infangante" comparsa sul profilo Instagram di Pastorizia : due ragazzi immersi in un’acqua dove galleggiano rifiuti di ogni tipo, accompagnata dalla didascalia: "Ma lascia stare la Sardegna e la Sicilia. Quest’anno ce ne andiamo a Rimini. Vedrai che non c’è poi tutta questa differenza".

Entrambi i post hanno generato migliaia di commenti sulla presunta bassa qualità delle acque della riviera, nonostante le periodiche certificazioni di Arpae prima e durante l’estate abbiano attestato il contrario.

"Avevamo avuto in Romagna le città allagate dall’alluvione di maggio – spiega Patrizia Rinaldis – e chi ha pubblicato quelle foto diffamanti sui social ha giocato anche su questo. Si è trattato di una ’campagna’ di marketing diffamatoria. Chiediamo una punizione severa. Ho depositato l’atto di denuncia per il reato di diffamazione aggravata per tutelare immagine dell’economia turistica del territorio. Con questa azione mi piacerebbe sensibilizzare il governo a una maggior controllo su coloro che utilizzano i social come dileggio, offendendo persone e diffamando territori. La libertà è un diritto, ma per garantirla, va colpito chi la utilizza in maniera impropria".

"Il messaggio che esce dai post è chiaro – si legge nella denuncia –: il mare di Rimini sarebbe sporco e inquinato. Una vera e propria ‘fogna’ a cielo aperto come appare nella fotografia pubblicata quale ipotizzabile conseguenza dell’alluvione che ha colpito la Romagna nel maggio 2023. Ma si tratta di un messaggio falso e diffamatorio, una colossale fake news, poichè nessun pregiudizio e stato causato dal fenomeno alluvionale del maggio 2023 alla salubrità e balneabilità del mare riminese".

"Questi messaggi – concludono gli albergatori –, solo apparentemente satirici e goliardici, posti in relazione all’alluvione di maggio dalla fantasia dei lettori e dei followers, creano un gravissimo danno all’immagine della riviera, al suo mare, all’economia turistica delle città e quindi agli operatori turistici".

Federalberghi Rimini nella querela cita un precedente del 2020, quando aveva denunciato, sempre con l’avvocato Ghinelli, l’autore di un post diffamante e aveva ottenuto un decreto penale di condanna.