Agguato in via Costa: a processo il colpevole

Santarcangelo, il tribunale ci ripensa: rinviato a giudizio anche il 22enne che insieme a un amico aveva teso la corda facendo cadere una ragazza.

Agguato in via Costa: a processo il colpevole

Agguato in via Costa: a processo il colpevole

Giustizia per Eleonora, la ragazza rimasta ferita per la trappola con la corda tesa in via Andrea Costa. L’episodio, che ha suscitato tanta indignazione a Santarcaneglo, è avvenuto la sera del 27 luglio 2020: Eleonora Zerbini stava rientrando a casa, dopo il turno di lavoro al ristorante Il lavatoio, quando perse il controllo del motorino e cadde perché l’auto che procedeva davanti a lei si fermò di colpo a causa di una corda tesa da un lato all’altro in via Andrea Costa. I carabinieri, dopo una lunga e minuziosa indagine, riuscirono a individuare i due presunti responsabili: due ragazzi di 19 e 15 anni, entrambi di Santarcangelo. Il minorenne, rinviato a giudizio, aveva ottenuto dal Tribunale dei minori di Bologna la messa alla prova e per lui, dopo il percorso di riabilitazione lui svolto, era arrivata la fine del processo e l’estinzione del reato. Per il maggiorenne (che ora ha 22 anni) "il Tribunale di Rimini aveva invece incredibilmente disposto l’archiviazione, nonostante le prove a suo carico e una perizia cinematica che dimostrava che, senza la corda tesa in strada, Eleonora non sarebbe caduta", ricordano le avvocate Elena Guidi ed Emanuela Guerra (nella foto), legali della ragazza, che si era costituita parte civile. La Guidi e la Guerra si sono opposte, chiedendo la riapertura del caso. "Abbiamo fornito un’altra perizia e soprattutto abbiamo fatto notare come il Tribunale dei minori per la stessa vicenda avesse processato l’altra persona indagata, allegando la decisione emessa dai giudici di Bologna nel 2022. Non si capiva perché l’altro ragazzo coinvolto, il maggiorenne, non fosse stato rinviato rinviato a giudizio, pur essendo responsabile dello stesso fatto".

Alla fine l’hanno spuntata le avvocate di Eleonora: la Procura di Rimini ha chiesto di rivedere il caso e il giudice Raffaele Deflorio, nei giorni scorsi, ha fissato per il maggiorenne l’udienza preliminare: sarà il 5 dicembre. "È giusto che vada anche lui a processo – conclude le avvocate – come l’altro ragazzo coinvolto nella vicenda. Perché quella sera Eleonora, a causa del loro grave e assurdo gesto, si era fratturata una gamba e aveva riportato altre lesioni, oltre allo shock subito. E si è dovuta curare per mesi dopo l’incidente".