San Marino, 12 novembre 2024 – "Affittasi bilocale di 50 metri quadrati ai Pianacci: 900 euro al mese. Affittasi trilocale a Serravalle: 1.100 euro al mese". Che a San Marino esista un ’problema casa’ è evidente. Ma Rete mette sotto la lente alcuni "degli annunci immobiliari surreali – sottolinea il partito di minoranza – pubblicati nell’ultimo mese. Il mercato degli affitti insegue Monaco, ma gli stipendi no", tuonano da movimento civico. "È un fatto che nel nostro Paese è ormai impossibile pagarsi un tetto sulla testa, se si ha uno stipendio nella media. Come si fa a pagare 900 euro di affitto e vivere con quel che resta di uno stipendio di 1.500 o anche di 1.800 euro? E come si può pensare di mettere su famiglia in queste condizioni? Ad essere maggiormente colpiti sono i lavoratori più giovani, che non solo guardano con il binocolo la stabilità lavorativa e il salario necessari a ottenere un mutuo per comprare casa, ma che addirittura sono impossibilitati a pagare l’affitto di un piccolo appartamento. Sono molti i giovani sammarinesi ad andarsene, costretti ad emigrare a Cerasolo per conquistare l’agognata indipendenza abitativa a un prezzo sostenibile".
Rete è andata a fondo al problema. "Quest’anno, un nostro gruppo di lavoro – raccontano – ha scoperto l’esistenza di una legge del 1995 che impone un’imposta speciale sugli immobili in pancia alle società e lasciati deliberatamente sfitti. Questa norma era caduta nel dimenticatoio, ma mai abrogata, e pertanto è da considerarsi in vigore. Applicare questa legge spingerebbe a immettere sul mercato, potenzialmente, centinaia di appartamenti che abbasserebbero notevolmente i prezzi". Nello scorso mese di settembre "abbiamo chiesto al Segretario Ciacci e al governo di dare attuazione a questa legge e lo abbiamo fatto tramite un emendamento all’assestamento di bilancio: il Segretario Ciacci e maggioranza hanno deciso di respingerlo. Decidemmo allora di interpellare il Segretario e il governo per conoscere cosa intendono fare per garantire il diritto all’abitare: ancora non abbiamo avuto risposta. I partiti di maggioranza non possono continuare ad ignorare il problema: è un’emergenza e come tale deve essere trattata". Il partito di opposizione si augura che "a partire dalla finanziaria, la maggioranza e il governo portino interventi concreti, specie dopo le promesse di qualcuno in campagna elettorale, ma abbiamo poche speranze. Per parte nostra, continueremo a invocare la puntuale applicazione della legge, proponendo anche in finanziaria gli opportuni aggiornamenti di quella norma".