
Negli ultimi due mesi il Comune ha ricevuto una richiesta al giorno per regolarizzarsi con il Cin. Il fenomeno delle seconde case
Gli appartamenti destinati ai turisti stanno spuntando come funghi. Ma questa volta a dirlo non è Federalberghi, che da anni chiede maggior trasparenza sul fenomeno, bensì i dati degli uffici comunali. Dallo scorso anno per affittare ai turisti, ai proprietari delle abitazioni e chi svolge l’attività di affittuario in forma imprenditoriale, è stato chiesto di avviare la procedura per ottenere il Cin, il Codice identificativo nazionale. A volere questa nuova procedura è stato il ministero al Turismo, con l’obiettivo di regolarizzare un fenomeno in rapida espansione in tutto il Paese. Fenomeno che sta esplodendo anche in Riviera, nonostante si sia davanti a un concentrato senza eguali di attività alberghiere lungo la corta della Riviera riminese.
Veniamo ai numeri. Federalberghi nell’agosto del 2023 lamentava la presenza sui portali di 552 offerte di appartamenti per affitti turistici a Riccione. Al 31 dicembre del 2023 in municipio erano censiti (prima del Cin c’era il Cir, codice identificativo regionale) solo 153 appartamenti destinati alle vacanze estive dei turisti. Ma da quando il governo ha deciso di procedere con il Cin, le cose sono cambiate. Nel corso del 2024 si sono precipitati in municipio un centinaio di proprietari o titolari di alloggi. Per essere esatti si tratta di 122 comunicazioni nell’arco dei dodici mesi, quasi quanto quelle che ne erano arrivate in tutti gli anni precedenti. L’inizio del 2025 ha visto un’ulteriore corsa alla regolarizzazione. In appena un paio di mesi le comunicazioni sono già arrivate a cinquanta, quasi una al giorno. A conti fatti siamo a un totale di 325 comunicazioni per appartamenti ammobiliati ad uso turistico gestiti in forma non imprenditoriale. Tuttavia questo numero potrebbe corrispondere a una quantità superiore di alloggi perché il Cin, per chi affitta senza farne un’attività imprenditoriale, consente di riunire sotto un unico codice un massimo di tre alloggi. Ecco dunque che il numero si appartamenti per affitti brevi comincia a gonfiarsi sensibilmente. E c’è anche un altro fenomeno da monitorare. I privati che vogliono regolarizzarsi con il Cin chiedono aiuto per istruire le pratiche a quei soggetti che prestano il servizio. Tra questi c’è anche Federalberghi che svolge le pratiche per i propri associati (anche gli hotel, essendo strutture ricettive, devono dotarsi di Cin). Negli ultimi mesi si stanno presentando allo sportello diversi possessori di seconda casa a Riccione che intendono affittarla a turisti nei periodi in cui non sono in città.
Andrea Oliva