San Marino, 4 settembre 2024 – Gli Usa hanno sequestrato l’aereo del presidente venezuelano Nicolas Maduro nella Repubblica Domenicana, dopo aver stabilito che la sua acquisizione violava le sanzioni statunitensi.
E quell’aereo risulterebbe immatricolato a San Marino. È l’ultimo sviluppo della sempre più gelida relazione tra Stati Uniti e Venezuela. L’aereo è stato descritto dai funzionari come l’equivalente venezuelano dell’Air Force One ed è stato fotografato in precedenti visite di stato di Maduro in tutto il mondo. Il sequestro del velivolo segna un’ulteriore escalation mentre Washington continua a indagare su ciò che considera pratiche corrotte da parte del governo di Caracas.
Il governo venezuelano, dalla sua, ha definito “pirateria” il sequestro da parte delle autorità statunitensi di un aereo utilizzato dal presidente Nicolas Maduro, sulla scia delle elezioni presidenziali che sia lui che l’opposizione sostengono di aver vinto. “Ancora una volta, le autorità degli Stati Uniti d’America sono impegnate in una pratica criminale che non può essere definita altro che pirateria”, ha dichiarato il ministero degli Esteri di Caracas in un comunicato.
Secondo un comunicato dello stesso ministro degli Esteri, Yván Gil, il sequestro “non è un’azione isolata” ma un’escalation “contro il governo rieletto dalla volontà del popolo venezuelano il 28 luglio”. Il Venezuela “non si lascerà mettere sotto pressione da nessuna aggressione”, si legge nel testo dove si annuncia anche che “il Venezuela denuncia davanti alla comunità internazionale che ancora una volta le autorità degli Stati Uniti, in una recidiva pratica criminale che non si può definire altro che pirateria, hanno confiscato illegalmente un aereo utilizzato dal presidente della Repubblica”. Secondo Gil “questa azione rivela che nessuno Stato e nessun governo costituzionale è al riparo da azioni illegali che non rispettano il diritto internazionale”.
Washington ha motivato il sequestro dell’aereo con le sue sanzioni imposte contro il governo di Maduro e per proteggere la sua sicurezza nazionale e gli interessi di politica estera. L’aereo, come già detto immatricolato a San Marino, è stato ampiamente utilizzato da Maduro per i suoi viaggi all’estero, compresi quelli all’inizio dell’anno in Guyana e a Cuba. È stato anche coinvolto nello scambio, avvenuto a dicembre a St. Vincent e Grenadine, di diversi statunitensi incarcerati in Venezuela con lo stretto alleato di Maduro, il colombiano Alex Saab, che era in carcere negli Stati Uniti.