Rimini, 9 maggio 2022 - In mattinata il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad ha rivolto il suo saluto al presidente dell'associazione nazionale Alpini Sebastiano Favero e al comandante delle truppe alpine Ignazio Gamba: "Non un addio, ma un arrivederci a presto". Sono state tirate quindi le somme di quella che è stata definita l'Adunata storica della ripartenza e dei record, dopo due anni di pandemia.
"Un evento straordinario e unico - lo ha definito il primio cittadino - Questi sono stati tra i migliori giorni della vita di Rimini e dei riminesi". Un'adunata dei primati: la prima in Romagna, il debutto assoluto in uno Stato estero (San Marino), la prima che ha visto sfilare tutte insieme le 18 bandiere di guerra (più una di istituto) dei reparti del Comando Truppe Alpine, la prima con Mogol a dirigere le 33 Fanfare, quella che ha festeggiato il centenario e quella del 150 anniversario di fondazione del Corpo degli alpini, avvenuta a Napoli nel 1872.
In tre giorni, sono state oltre quattrocentomila le persone arrivate dall'Australia, dal Brasile, dal Canada e da tutta Italia: 800 gli alberghi aperti verso il tutto esaurito, lunghe file davanti a bar e ristoranti, più di 80mila gli alpini in sfilata per 11 ore per l'evento più atteso; 50mila i tricolori sparsi in tutta la città, 131.150 i visitatori alla Cittadella militare la vetrina delle Truppe Alpine dell'Esercito, 46.500 i visitatori alla Cittadella storica, oltre duecento gli Alpini in armi che hanno partecipato all'Adunata, sfilando con le bandiere dei reggimenti. Un evento eccezionale che ha potuto contare su un indotto complessivo stimato superiore ai 150 milioni di euro. Ma anche un'importante opportunità di visibilità e promozione turistica per la Riviera, in vista delle prossime vacanze estive: più di 3500 le persone che si sono recate negli uffici di informazione turistica nel weekend.
Il passaggio di consegna a Udine
"Siamo prontissimi, lo siamo da tre anni". È con questo spirito che la sezione di Udine dell'Associazione nazionale alpini (Ana) ha vissuto ieri "la stecca", il passaggio di consegne della responsabilità di organizzare l'adunata nazionale 2023 delle penne nere, che dopo Rimini si terrà nella città friulana da dove manca dal 1996. L'ultima adunata nazionale svoltasi in Fvg, invece, si tenne a Pordenone nel 2014. "Tre anni di attesa dovuti ai tempi tecnici, circa un anno - ha spiegato la presidenza dell'Ana di Udine - necessari per preparare il programma e farlo approvare al Direttivo nazionale, poi una volta pronti ci ha pensato il Coronavirus a fermare ogni iniziativa, ma ora è giunta l'ora di dimostrare l'ospitalità udinese, anzi di tutta la regione. Perché l'idea, a quanto pare innovativa, è di coinvolgere tutto il territorio attraverso l'ospitalità diffusa, permettendo così a chi ancora non lo conosce di scoprire ogni sua bellezza e ricchezza, e far nascere la voglia di ritornare".