Gli avvocati riminesi piangono la scomparsa del collega Marco Angelini. Classe 1960, si è spento sabato in ospedale a 64 anni. Ad agosto gli avevano diagnosticato un tumore: la malattia non gli ha dato scampo. È una storia da raccontare, quella di Angelini. Una vita difficile, passata attraverso guai con la giustizia e altre dolorose vicende personali che l’avevano profondamente segnato. Una storia di rinascita. Perché a 40 anni Marco decise di rimettersi a studiare e riuscì a dare gli ultimi mesi che gli mancavano per laurearsi, diventando poi finalmente avvocato nel 2007. "Per me è stato come un figlio...", racconta l’avvocato Aldo Grassi. Fu lui a prenderlo sotto la sua ala e a incoraggiarlo a riprendere gli studi.
"Ricordo il nostro primo incontro come fosse ieri. Era il 2000, avevo organizzato un convegno di diritto sui danni punitivi. Alla alla fine Marco venne da me perché era molto interesato e voleva approfondire. Abbiamo iniziato a conoscerci, ho capito la sua situazione e l’ho incoraggiato a terminare gli studi. Fino ad allora faceva lavori saltuari e aveva avuto guai con la giustizia". Angelini si rimise così a studiare e "nel 2007 diventò finalmente avvocato. Ricordo che alcuni colleghi dell’ordine erano contrari, visto il suo passato travagliato. E Marco dimostrò a tutti non solo che era una persona onesta, ma anche un bravo avvocato". Dopo essere stato praticante nello studio di Grassi, si era messo in proprio. Da anni aveva lo studio legale a San Vito, dove abitava con la madre. Tanti avvocati in queste ore hanno voluto ricordarlo. Resta ancora da fissare la data dei funerali.
ma.spa.