Rimini, 10 febbraio 2022 - Ci sarebbe l’ombra del bullismo dietro l’accoltellamento di uno studente di 14 anni, iscritto al primo anno dell’istituto professionale Leon Battista Alberti di Rimini, per mano di un coetaneo, suo compago di classe. Ai poliziotti che lo hanno interrogato, l’aggressore ha raccontato, in un lungo sfogo, una storia di fatta insulti e vessazioni continue, che alla fine lo avrebbero portato ad esplodere come una pentola a pressione.
Accoltellato a scuola a Rimini, la difesa dei presidi
Rimini, il bullo accoltellato a scuola fu vittima del branco
Stufo di essere preso di mira, stufo degli scherzi – una spinta, lo zaino o un astuccio buttati a terra – e degli sfottò, alcuni dei quali anche a sfondo sessuale, ieri poco prima delle 9, forse dopo aver subito l’ennesima presa in giro, l’adolescente ha tirato fuori un coltello a serramanico (che si era portato da casa) e ha colpito all’addome il coetaneo, davanti agli occhi esterrefatti degli altri ragazzi. Per una questione di millimetri la lama non ha raggiunto il fegato.
Il ferito si è trascinato sanguinante fuori dal laboratorio, immediatamente soccorso dai professori e dal personale scolastico. Sul posto si è precipitata l’ambulanza del 118 insieme ad una pattuglia della Squadra mobile. Il 14enne è stato portato d’urgenza all’ospedale Bufalini di Cesena. Al momento non sarebbe in pericolo di vita, pur avendo riportato ferite guaribili in 40 giorni.
La preside: "Il bullismo non c'entra"
"Prima di allora i due ragazzi non avevano mai dato segni di squilibrio. Non c’era nulla, nessun elemento, che potesse far presagire una reazione esagerata come quella a cui abbiamo assistito". Sono queste le parole di Franca Berardi, dirigente scolastica dell’istituto professionale Leon Battista Alberti di Rimini. Da un lato la presidente ci tiene a rivolgere "auguri di pronta guarigione allo studente rimasto ferito". Dall’altro però la Berardi desidera chiarire alcuni aspetti della vicenda, smentendo categoricamente "l’ipotesi del bullismo".
L’accoltellamento di ieri, aggiunge la dirigente, è avvenuto in "una classe che fino a quel momento stava seguendo lezione in maniera pacifica e serena, alla presenza di quattro professori. Quanto alla vittima dell’aggressione, si tratta di un giovane che ha avuto dei comportamenti senza dubbio infantili, che hanno ’infastidito’ il suo compagno di banco. ’Infastidito’ è proprio il termine che l’autore dell’aggressione ha utilizzato. Sarebbe però sbagliato parlare di vessazioni o di maltrattamenti, come ha fatto qualcuno. Il personale docente non ha mai ricevuto segnalazioni in tal senso né ci sono mai stati fenomeni di bullismo conclamati o episodi pregressi che potessero accendere un campanello d’allarme". Il ferimento di uno studente sarebbe arrivato come un fulmine a ciel sereno, prendendo tutti alla sprovvista, "visto che né da una parte né dall’altra c’erano mai stati segnalazioni che potessero indurre a pensare a un malessere, tantomeno che si sarebbe potuti arrivare a un fatto del genere" conclude la dirigente dell’istituto superiore Alberti.