I topi alla scuola elementare di Borgo, l’inverno demografico da ’combattere’ e l’utilizzo del cellulare in classe. Un nuovo anno scolastico è alle porte e il segretario di Stato all’Istruzione Teodoro Lonfernini è già sceso in campo, o meglio entrato in classe, per toccare con mano la situazione sul Titano. Mercoledì gli studenti di San Marino, dai più piccoli dell’asilo fino ai più grandi delle scuole superiori, dichiareranno ufficialmente concluse le vacanze estive. È tempo di ritornare sui banchi. Fino all’11 giugno del prossimo anno, fatta eccezione per la scuola dell’infanzia che chiuderà i battenti il 18. Con i fari puntati sulla scuola elementare di Borgo. "Che avrà inizio regolarmente mercoledì – assicura il Segretario Lonfernini – La situazione si sta normalizzando. Intanto, per i primi giorni è stato riorganizzato il servizio mensa. I pasti verranno serviti attraverso un servizio catering provvisorio". I primi giorni della prossima settimana si concluderà il viaggio di Lonfernini in tutti i plessi scolastici. "Ho voluto vedere con i miei occhi la situazione – spiega – Si passa da strutture eccellenti ad altre, più datate, sulle quali occorrerà intervenire. Penso, per fare un esempio, alla materna di Dogana sulla quale sicuramente bisognerà intervenire con una ristrutturazione importante. In questi ultimi giorni sto andando anche in tutti i collegi docenti per avere un confronto diretto con gli insegnanti".
Poi il calo degli iscritti. In tutte le scuole, fatta eccezione per le superiori. Calo importante rispetto a dieci anni fa, all’Infanzia -29% (-15% rispetto al 2019) in prima elementare -17% (stesso dato del 2019), in prima media -9% (-10% rispetto al 2019). Un +31% alle superiori (+39% rispetto al 2019). "Ma prima o poi il calo arriverà anche lì in maniera fisiologica – sottolinea Lonfernini – Occorre fare delle valutazioni attente per poi procedere a una riorganizzazione inevitabile". E lo smartphone in classe? "Su questo ho un’idea severa: deve essere vietato. A oggi le varie direzioni stanno adottando provvedimenti sempre più chiari verso il divieto. Se necessario non ho problemi nell’intraprendere un percorso legislativo. Per una legge che lo vieti, proprio come in Italia".