REDAZIONE RIMINI

40enne riminese arrestato per aver costretto il padre a finanziare il vizio della cocaina

Un uomo di 40 anni con precedenti, obbligava il padre a versargli soldi contanti o bonifici per finanziare il suo vizio della cocaina. Il gip ha disposto una custodia cautelare in carcere per atti persecutori.

Per finanziare il vizio della cocaina, obbligava il padre a versargli quasi ogni giorno soldi contante o attraverso bonifici, per importi medi tra i 200 e i 300 euro. Soldi che poi lui, un riminese di 40 anni con alle spalle una lunga sfilza di precedenti, correva immediatamente a consegnare agli spacciatori, ai quali talvolta lasciava in pegno la carta di identità in cambio della ‘polvere bianca’. Le sue richieste nel tempo così pressanti e violente, da obbligare il padre a vivere in uno stato di ansia e paura costante e a presentarsi diverse volte in Questura per denunciare le vessazioni subite dal figlio. "Fate presto, perché io così non vivo più". Questa l’ultima, disperata richiesta di aiuto di un genitore ormai completamente in bàlia di quel figlio che era diventato un vero e proprio aguzzino. Nei suoi confronti il gip del tribunale di Rimini Manuel Bianchi, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Davide Ercolani, ha disposto una misura di custodia cautelare in carcere. Atti persecutori è l’ipotesi di reato formulata nei riguardi del 40enne.

Già in passato si era reso protagonista di vere e proprie persecuzioni ai danni del padre anziano. Un tormento generato sempre dallo stesso motivo: la necessità di saldare i debiti contratti a causa della sua dipendenza dalla cocaina. Lo scorso gennaio l’uomo aveva finito di scontare una condanna ed era uscito dal carcere. Dopo un relativo periodo di tranquillità, per la sua famiglia era ricominciato nuovamente l’incubo, scandito come sempre da raffiche di telefonate e messaggi al padre, ad ogni ora del giorno e della notte, spesso accompagnati da minacce di morte, e passaggi sotto casa per esigere il denaro. Nell’arco di due mesi, avrebbe versato al figlio circa 18mila euro, tutto pur di mettere fine alle sue angherie.