Valconca (Rimini), 24 luglio 2024 - Debuttano al tramonto e all’alba i primi tre episodi de “Il Milione e altre Avventure”, il nuovo spettacolo di Città teatro per Mille e una notti in Valconca, V edizione.
Il format dello spettacolo è quello del racconto con recitazione, musica dal vivo, narrazione in acustico, con danza e canto, illuminato solo dalla luce naturale delle albe e dei tramonti, negli scenari mozzafiato offerti dai nove borghi della Valconca (Morciano di Romagna, Saludecio, San Clemente, Mondaino, Montegridolfo, Montefiore Conca, Gemmano, Montescudo - Monte Colombo, Sassofeltrio).
Lo spettacolo debutta venerdì 26 Luglio alle 19.30 a Montegridolfo, nella Piazzetta di Palazzo Viviani (Episodio 1- Zaiton, l’emporio del mondo), sabato 27 luglio alle 19.30 a Saludecio, nella cornice del Castello di Cerreto (Episodio 2- Champa e la montagna sacra), e domenica 28 luglio alle 5.30 a Sassofeltrio, Chiesa di Valle Sant’Anastasio (Episodio 3- Java e le guerre del Gran Khan). Dopo le figure di Dante Alighieri, Antonio Pigafetta, Italo Calvino a cui erano dedicate le edizioni precedenti, Mille una notti in Valconca- V edizione condurrà gli spettatori-viandanti lungo una simbolica “Via della Seta” alla scoperta della figura di Marco Polo, detto “Il Milione”, di cui nel 2024 si ricordano i 700 anni dalla morte, e delle figure a lui collegate. Marco Polo è un giovane mercante veneziano che nel XIII secolo intraprende uno dei viaggi più avvincenti della storia, un'avventura che si snoda tra Europa e Oriente, destinata a lasciare un segno incancellabile nei rapporti tra le due civiltà. “Il Milione” (dal soprannome di Polo, “Milione”), è il racconto di viaggio di queste straordinarie avventure, dettato in prigionia dopo il ritorno in patria al genovese Rustichello da Pisa, compagno di cella. Nello spettacolo "Il Milione e Altre Avventure", che si svolgerà ad episodi in forma itinerante in tutti i suggestivi borghi della Valconca, viene narrato il viaggio di ritorno di Marco Polo , dopo 17 anni in Catai. L’occasione di tornare a Venezia viene data ai Polo con una missione: scortare e proteggere la principessa Kokachin fino alla Persia, dove dovrà sposarsi con il re Arghun. “Per realizzare la drammaturgia di questo spettacolo- spiega il regista Vincenzo Davide Schinaia- ho studiato numerosi testi con l’intento di acquisire una visione più ampia della vicenda di Marco Polo. Durante la nostra ricerca abbiamo scoperto che, sotto la dinastia Yuan fondata da Kublai Khan, il teatro visse un periodo di splendida fioritura paragonabile, se non addirittura superiore, a quello del Teatro Elisabettiano. Gli spettacoli di quell’epoca erano ricchi di poesia, dramma, commedia, canto e abilità come la danza, l’acrobatica e la giocoleria, ed erano amati dal pubblico. Uno degli autori più celebri di quell’epoca è Wang Shifu, noto per la sua pentalogia di commedie intitolata La storia dell’ala occidentale. Il teatro della dinastia Yuan è ben documentato in opere come Chinese Theater in the Days of Kublai Khan di J. I. Crump, che offre una panoramica approfondita delle pratiche teatrali e culturali di quel tempo. La raccolta The Columbia Anthology of Yuan Drama, curata da Chih-tsing Hsia, Wai-yee Li, e George Kao, fornisce una selezione rappresentativa delle opere teatrali più importanti di quel periodo, evidenziando l’influenza di autori come Wang Shifu. La ricchezza artistica di questo periodo è ulteriormente esplorata nel saggio di Min Tian, “Stage Directions in the Performance of Yuan Drama”, che analizza dettagliatamente gli elementi performativi e le tecniche utilizzate nel teatro Yuan . La letteratura intorno al viaggio dei Polo – non dimentichiamo che insieme a Marco viaggiavano anche il padre Niccolò e lo zio Maffeo – è ricca di riferimenti e rimandi ai quali abbiamo sentito la necessità di attingere direttamente, per trattare materiale di prima mano su cui basare il testo. Sulle tracce di questa ricerca, ci siamo imbattuti nei testi originali della fatidica Lettera del Prete Gianni e nel Rebus in Oriente mirabilibus, che favoleggiavano di regni popolati di esseri mostruosi; negli scambi epistolari fra Papa Innocenzo IV e Güyük Khan, che riassestano le presunte gerarchie di potere; nel Compendium of Chronicles di Rashid al-Din, in cui si trovano tante descrizioni storiche. E per addentrarci nella figura del mercante medievale, siamo risaliti allo Speculum Regale, un testo didattico norvegese destinato all’educazione del principe”. Il cast dello spettacolo diretto da Davide Schinaia, con l’aiuto regia e coreografie di Valentina Golfieri e le scene e costumi di Paul Mochrie in collaborazione con Alberta Corsucci, è composto dagli attori storici di Città teatro Francesca Airaudo, Mirco Gennari e e Giorgia Penzo a cui sia affiancano Davide Simonetti nel ruolo di Marco Poloe la stessa Valentina Golfieri nel ruolo della Principessa Kokachin. Novità di quest’anno è il coivolgimento delle allieve della compagnia Giovani-Teen Bota Irene Fusco, Sofia Spagnuolo, Sandy Capozzo, Maria Capra, Sofia Capra. Queste giovanissime allieve-attrici sanclementesi adolescenti, formatesi ai laboratori teatrali per bambini del Teatro Villa, hanno aderito al progetto “Teen Bota/potenziamento”, che prevede la creazione di una Compagnia Giovani in seno a Città teatro. Le ragazze si sono preparate in un laboratorio gratuito (Laboratorio Il Milione) sotto la direzione della coreografa Valentina Golfieri e del regista Davide Schinaia, e si alterneranno al fianco del cast professionista. Saranno 18 gli spettacoli, suddivisi in 6 episodi ripetuti ognuno per 3 volte in diverse locations nell’arco dei due mesi estivi fino al 1 settembre.
Il programma completo è disponibile sul sito