Rimini, 24 giugno 2024 – Tra storie, indagini e dolci segreti il MystFest martedì 25 giugno alle 21 accende i riflettori nella storica Villa Marconi di Cattolica. Tra gli ospiti, oltre ad Antonio Fusco, Patrizia Rinaldi, una delle più autorevoli e apprezzate penne della narrativa crime, autrice dei romanzi di Blanca, dai quali è stata tratta la seguitissima serie trasmessa da Rai 1. Dopo Guaio di notte, la Rinaldi presenta Mare di pietra, nuovo caso che vede protagoniste la Signora e Andrea, coppia di insospettabili investigatrici del noir italiano, amalgamato con le più fosche tinte e l’humor partenopeo.
Una nuova storia tutta da scoprire?
“Mare di Pietra, uscito l’11 giugno, è il secondo libro di un seriale che scrivo per Rizzoli, dopo Blanca. Sono molto contenta di questa nuova avventura e del team che mi accompagna”.
Cosa racconta Mare di pietra?
“E’ un libro pieno di enigmi che vede protagonista, la Signora. E’ un’innominata perché in effetti ha un cognome ridondante e viene da una Napoli per benissimo con un marito che non era solo primario, ma criminale, morto in carcere. Lei si vuole liberare da questo passato e da questo amore molesto, manipolante per cui resta senza nome. Con lei c’è Andrea, giovane donna di origine asiatica, proveniente da un proletariato suburbano, madre prostituta e padre tossico spacciatore, che per scappare prima dagli altri, poi da se, si traveste da uomo e viene accolta dalla Signora. Due solitudini che s’incontrano e che affrontano delle investigazioni, all’inizio solo per soldi, senza spirito di giustizia, mentre poi scoprono che risolvere i fatti degli altri è più facile che risolvere i propri”.
C’è del vero in questa storia?
“C’è sempre della menzogna autentica!”.
Qual è lo scenario?
“Quello di una bellissima villa sul mare di Sorrento, dove le due cercano di snidare il nesso tra politica, crimine e affari. Dovranno venire a capo del bandolo della matassa, ci riusciranno ma come in tutti i miei libri, quello che m’interessa è come agiscono i personaggi, che tipo di trasformazione hanno durante queste vicende avventurose”.
Cosa ha ispirato questo romanzo?
“Come sempre la bellezza, perché questo golfo è uno dei posti più belli del mondo, però la bellezza che può essere contaminata dal disumano, dallo sfregio molto noir della bellezza assoluta, dallo sfregio alla vita”.
Che sogno conserva nel cassetto?
“Il mio sogno è risolto. Ero insegnante, poi da grande, a 46 anni, ho cambiato lavoro per aprire i miei cassetti. Nessuno ci avrebbe scommesso un euro, ma la cosa è riuscita alla grande, per cui non vedo più sogni, ma possibilità. L’importante è continuare a incontrare il gusto del pubblico senza snaturarmi”.
Questo ha fruttato tanti riconoscimenti?
“Tanti, valgono una laurea! Non me li aspettavo”.
Il MystFest ha segnato ancora la sua carriera?
“Di questa città ha un bellissimo ricordo. Nel 1995 scrissi un piccolo giallo. Tramite una trasmissione radiofonica venni a conoscenza del concorso Gran Giallo di Cattolica, partecipai e arrivai in finale. I protagonisti di questo giallino, una novella, venivano pubblicati da Stampa Alternativa e alcuni sono diventati protagonisti di Blanca. Ebbi un riconoscimento di quello che poi in tv, con mio grande stupore, è diventato un enorme successo. Dal Giappone all’Australia è stato un record di ascolti, perché la serie è stata ben curata. Quindi Cattolica ha portato benissimo”.
Una carriera ben riuscita?
“Parlo di cose riuscite per il mio carattere contento, ma anche gli insuccessi fanno parte del percorso. Io però salvaguardo solo ciò che è bellezza!”.
Il ricordo si estende a Riccione?
“A Riccione portavo i miei figli per le gare di scherma, il grande, Lorenzo, ora è maestro della stessa disciplina sportiva al Circolo Posillipo di Napoli. La riviera romagnola, insomma, mi porta a bei ricordi”.