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Bellaria Film Festival, Alice Rohrwacher: “Sono arrivata al cinema attraverso la letteratura”

Successo per la masterclass della regista e sceneggiatrice, sorella dell’attrice Alba. Tra gli appuntamenti, la proiezione del film di Neri Marcorè. Sabato gran finale con diversi incontri e spettacoli

Alice Rohrwacher

Alice Rohrwacher

Bellaria (Rimini), 10 maggio 2024 – Continuano gli eventi del Bellaria Film Festival. Domani alle 10.30 sarà proiettato all’Astra Zamora, primo film da regista per Neri Marcorè. Alle 14 al palazzo del Turismo sarà presentato Il pazzo di Dio di Kristian Gianfreda, il film documentario su don Oreste Bene. Alle 18,30 l’incontro con Chiara Martegiani e Chiara Malta (protagonista e regista della serie Antonia), e Francesca Mazzoleni e Saul Nanni (regista e attore di Supersex). Domani poi il gran finale del festival, con altre proiezioni, incontri e spettacoli.

Preziosa in questi giorni per il festival è stata poi la masterclass di Alice Rohrwacher, regista e sceneggiatrice, sorella dell’attrice Alba. La Rohrwacher è partita dal suo ultimo film, presentato al Festival di Cannes e poi entrato nella nomination per il David di Donatello 2024, La chimera. "C’era il bisogno di mettersi dentro un’altra mentalità, cercare di rappresentare quel vuoto di Arthur (Josh O’ Connor) mettendosi nei suoi panni. Il protagonista potrebbe essere altro, vorrebbe uscire dalla prigione ma non ce la fa”.

E sull’importanza del romanticismo, la regista ha spiegato: "Questo è il mio primo film in cui qualcuno si bacia. La potenza di un nuovo sguardo romantico è quello di ridare senso a una storia vecchia, passata. Cosa succederebbe in questo mondo se arrivasse un eroe romantico, quasi mitologico, che crede ancora nell’unicità dell’amore?”.

La regista ha inoltre sottolineato l’importanza che ha avuto la letteratura nel suo percorso. "Sono arrivata al cinema attraverso la letteratura. Mi hanno segnato profondamente le parole di Anna Maria Ortese. In fondo da giovane, i libri erano la cosa più accessibile. Attraverso il racconto si può narrare di un intero mondo. Quando finisci di leggere una storia, un romanzo, se il libro ti ha preso senti quella sensazione febbrile dentro di te. È un qualcosa tra sonno e veglia. Successivamente quanto torniamo nel mondo reale iniziamo a vedere dei segni che ci rimandano nuovamente a quella storia. Si tratta quindi di un altro livello di esistenza”.

 Per la Rohrwacher “il cinema, secondo me, ha questo grande compito: far dialogare tra loro mondi che normalmente tendiamo a separare. Le nuove generazione sono brave in questo, a far parlare le cose fra di loro”.