Reggio Emilia, 11 settembre 2024 – "C'è difformità tra quanto previsto in progetto e quanto eseguito”. E’ arrivata la relazione dell’Ente gestione per i parchi e la biodiversità Emilia Centrale sugli interventi di Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) relativi all’operazione di taglio degli alberi nella Riserva naturale e Sito Rete Natura 2000 “Cassa di espansione del Fiume Secchia”, durante i lavori alle casse di espansione.
L’ente Parchi nella nota fa sapere che l’agenzia AIPo, titolare degli interventi, ha prodotto “una corposa relazione sullo stato dei lavori , trasmessa anche all’autorità giudiziaria, dove dà conto dei rilievi effettuati che dimostrano difformità tra quanto previsto in progetto e quanto eseguito rispetto ai tagli boschivi”.
E aggiunge che: “La stessa impresa appaltatrice ha dichiarato di essersi resa conto di aver operato in difformità di quanto previsto, assumendosi la responsabilità e dichiarandosi disponibile ad attività di ripristino con nuove piantumazioni, che andranno ad aggiungersi alle misure di compensazione ambientale già previste nel progetto approvato”.
L’Ente Parchi Emilia Centrale, gestore della riserva, precisa che “non sono mai venuti meno in questi mesi i controlli di propria competenza” e ha imposto ad Aipo di interrompere “ogni ulteriore intervento di taglio o movimentazione dei terreni che possa compromettere le aree rimanenti”.
Aipo dovrà fornire dunque tutta la documentazione necessaria a definire la difformità tra quanto previsto nel progetto approvato e quanto invece avvenuto sino alla sospensione dei lavori, che sono stati fermati a partire dal 29 agosto scorso, con ordine di servizio di Aipo all’impresa esecutrice il 30.
L’Ente Parchi ora chiede immediate spiegazioni all’Agenzia “ in merito alla redazione della variante di progetto, che presumibilmente dovrà prevedere remissioni in pristino dello stato dei luoghi ed ulteriori compensazioni rispetto al progetto approvato”.
Era stato il Comitato ‘Difendiamo il parco fluviale del Secchia’ a documentare i lavori di Aipo, relativi alla realizzazione di una casse di espansione del fiume Secchia, e la manutenzione di quelle esistenti, sul territorio di Rubiera. Costatato l’abbattimento di circa 15 ettari di bosco solo nella zona reggiana, ne aveva denunciato l’operato, definendolo "il più ecocidio mai visto in Emilia”.