A 36 anni per un calciatore è normale pensare al post carriera. "Vorrei allenare un giorno, ma non ci penso ora perché voglio giocare a lungo: e poi mi mancano 5 gol per arrivare ai 150 nei professionisti…".
Sorridendo ha risposto così Stefano Scappini, attaccante del Caldiero Terme (Serie C), che ha vestito la maglia della Reggiana in C per 48 volte con 14 reti (nel 2019-20 da trascinatore centrando la storica promozione in B, e poi nel 2021-22). Per lui anche 24 presenze e 4 gol col Cittadella (in B nel 2018-19). In carriera nei pro 517 presenze e, appunto, 145 gol.
Stefano Scappini: uno di questi è fresco fresco… "Sì, mercoledì abbiamo vinto 2-0 in Coppa col Milan Futuro (ha segnato un gran gol al volo da fuori area, con pallonetto, ndr). Spero di raggiungere i 150 già quest’anno".
Da doppio ex era allo stadio per Reggiana-Modena: come giudica la sconfitta granata? "Poteva venire fuori un pari, anche se la Reggiana aveva il freno un po’ tirato, mentre il Modena l’ho visto più spavaldo, per questo ci sta abbia vinto. Forse i canarini avevano meno pressioni visto che la ‘Regia’ era in casa".
Il gol annullato all’inizio a Portanova ha inciso mentalmente? "Sì, tutti hanno esultato, poi gli arbitri hanno trovato un fallo di 10 secondi prima: ormai questo è il calcio, dappertutto si vedono gol annullati così. È stata una doccia fredda".
Al di là del derby, questa squadra si salverà? "Lo spero tanto, ho contribuito a riportarla in B e voglio che lì resti (sorride, ndr). La classifica è molto corta, piazze come Salerno, Frosinone, ma anche la Sampdoria, stanno faticando. Una cosa è certa: è importante non perdere perché sono fondamentali anche i punti dei pareggi".
Sabato Cittadella-Reggiana: veneti mai così in difficoltà? "Vero, io con loro arrivai ai playoff e nel tempo ci hanno abituati a campionati buoni. Hanno dirigenti competenti, tra i migliori, ma ci può stare dopo tanti anni fare un po’ di fatica".
Si dice che al "Tombolato" le partite siano quasi delle battaglie… "Sarà complicata. Loro sono in difficoltà e devono fare punti, mentre la Reggiana dovrà giocare una gara maschia e deve andare a Cittadella per non perdere. I veneti hanno buoni giocatori, mi aspetto equilibrio".
E tra quelli della Reggiana chi le piace? "Non vedevo da un po’ Portanova: è tanta roba, ha carisma, è presente nel gioco e ha la giusta determinazione agonistica. Da attaccante cito anche il lavoro di Pettinari: non è semplice quando non arrivano tanti palloni, mi metto nei suoi panni e capita di fare zero tiro, ma è un generoso. Vido può essere l’arma in più, e poi cito anche Urso: non sta giocando ma ha freschezza, gamba ed esplosività, chissà che non torni utile. Lo scorso anno fece un gran girone di ritorno (a Novara, giocarono insieme, ndr)".
C’è anche qualche amico. "Per esempio il grande Libutti, sempre il numero uno, super affidabile. Allo stadio ero con Rossi, Zamparo, Spanò, e c’era anche Rozzio che è infortunato e ci siamo salutati".
Nomi che rievocano la promozione con Alvini del 2020. "Un ricordo bellissimo che nessuno mai ci toglierà. Con Marchi ci sentiamo ancora: eravamo una bella coppia. Poi il Covid fermò tutto, ma dopo arrivò la promozione come tutti sappiamo".
Tornando ad oggi: che ne pensa di mister William Viali? "È molto preparato, moderno, solo che quello di allenatore è un ruolo difficile perché ormai ti giudicano solo per il risultato e infatti ogni anno ci sono tanti esoneri. Quando cambi squadra devi sempre capire le caratteristiche di ogni rosa, non è un ruolo semplice".
E un giorno toccherà a lei questo compito… "Ci penserò poi: mi vedo ancora calciatore per tanti anni. Ho avuto allenatori come Sarri, Tesser, Venturato, lo stesso Alvini. Sarebbe bello in futuro mettere in pratica le mie idee, unite a quegli insegnamenti".
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