di Alessandra Codeluppi
Preso a pugni da tre tifosi della sua stessa squadra, la Reggiana calcio, perché non si era unito al coro di esultanza subito dopo il gol realizzato dai granata. È la surreale vicenda raccontata ieri mattina in tribunale da un uomo, un fornaio oggi 57enne, che si ritrovò un occhio pesto e sanguinante.
L’episodio avvenne il 28 gennaio 2016 allo stadio ’Città del Tricolore’, durante la partita Reggiana-Lumezzane.
Il ferito si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Rossella Zagni, mentre i tre imputati, tutti sui 50 anni, sono difesi dall’avvocato Annalisa Bassi.
"Quel giorno andai allo stadio con le mie figlie e una loro amica - ha raccontato in aula il 57enne, durante il processo con rito ordinario davanti al giudice Silvia Semprini -. Eravamo sugli spalti, quando un tifoso, dopo il gol della Reggiana, mi strattonò da dietro. ‘Dovete cantare’, mi ripetè parecchie volte. Io gli dissi di lasciarmi stare e gli diedi uno spintone per allontanarlo da me. Ma l’altro mi sferrò un pugno".
Il fornaio ha riferito che quel colpo lo fece cadere contro le transenne. "A quel punto venni raggiunto da altri due uomini che mi presero a pugni. Altri cercarono di dividerci. Io mi ritrovai un occhio che sanguinava e andai in bagno per pulirmi, quando due dei miei aggressori mi raggiunsero di nuovo".
Al 57enne fu diagnosticato una ferita all’occhio con prognosi di una settimana.
Oltre alla parte civile, ieri mattina sono stati sentiti in tribunale anche altri due testimoni indicati dal ferito e l’agente della Digos che visualizzò i filmati dello stadio che portarono l’identificazione dei odierni imputatii, indicati come presunti responsabili anche a seguito di un riconoscimento fotografico.
Il processo è stato rinviato a marzo per la discussione.