Il bilancio del girone di andata, il mercato che verrà (apre giovedì, chiude il 2 febbraio): il direttore sportivo Marcello Pizzimenti ha chiuso il 2024 toccando questi e altri argomenti.
Direttore Pizzimenti: nelle ultime quattro due sconfitte e due vittorie.
"Dopo il Cittadella un po’ di scoramento c’era. Abbiamo lavorato col mister sulla testa dei giocatori: questa squadra ha potenziale. La vittoria di Cremona, la bella gara cl Sassuolo: facevano ben sperare. In questi mesi il mister ha cercato il vestito migliore".
A proposito: dopo il tonfo col Cittadella avete discusso la posizione di William Viali?
"Tutti siamo in discussione quando si scivola. Lui però ha sempre sentito la fiducia del direttore, della società: dopo il primo gol con la Juve Stabia tutti i ragazzi lo hanno abbracciato. Un chiaro segnale per tutti".
Il mercato è alle porte.
"Ho mandato una relazione alla società, che si riunirà per discutere sul da farsi. Ho individuato quello che potrebbe servirci e ho già parlato col mister".
Un difensore centrale?
"Sì, visto l’infortunio di Rozzio".
C’è il rischio che la stagione di Paolo sia finita?
"Assolutamente no, dovrebbe rientrare a fine febbraio, ma quando c’è di mezzo un intervento chirurgico c’è il rischio che i tempi possano dilatarsi".
Arriverà un giovane o un esperto?
"Se potessi porterei a Reggio un top di Serie A. Il mercato è dettato da troppe variabili, vedremo".
Magari un ritorno di Marcandalli…
"Un sogno proibito: non verrà. Ha richieste superiori".
Prenderete un attaccante?
"Lavoreremo per migliorare la rosa, potrebbero bastare piccoli interventi in alcuni settori".
Mancano delle alternative con le stesse caratteristiche di Ignacchiti e Sersanti.
"Nel ruolo di mezzala ci sono pure Kabashi, Reinhart, Portanova: le soluzioni ci sono, ma valuteremo".
Guarderete all’estero?
"Difficile. Un conto è l’estate, un conto il mercato di riparazione dove serve gente pronta, che conosca il nostro campionato".
Qualcuno ha chiesto la cessione?
"Può darsi che ci sia chi è insoddisfatto del minutaggio, ne parleremo anche perché abbiamo avuto tre gare ravvicinate e non c’è stato modo".
Stulac e Okwonkwo hanno giocato poco e sono in prestito.
"Molto dipende dal volere dei giocatori, di certo non è piacevole tenere gente scontenta. Ripeto: nei prossimi giorni affronteremo certi discorsi. Chiaro che le idee le abbiamo".
Ci si aspettava di più da Stulac.
"Non sempre ci sono demeriti, magari il motivo sta nell’exploit di Reinhart".
Urso ha trovato pochissimo spazio.
"È di proprietà, è un patrimonio. Quando è stato impiegato ha fatto bene: a volte alcuni ci mettono di più ad adattarsi alla Serie B: un Libutti, invece, conosceva già la categoria e il mister sta optando per uno più esperto".
Girma è sul mercato?
"Assolutamente no, è un altro patrimonio della società. Qualche problema muscolare è da mettere in conto al rientro da un lungo stop".
Kabashi e Pettinari sono stati reintegrati dopo l’inizio fuori dal progetto. Le loro posizioni saranno discusse?
"Molto dipenderà dal loro umore. Ripeto: valuteremo gli eventuali scontenti, parlerò coi ragazzi, coi procuratori".
Quanti elementi vorreste in rosa a fine mercato, tenendo conto che Viali ha più volte detto che ha troppi calciatori?
"L’ideale sarebbe 26 in totale, di cui tre portieri (ad oggi ci sono 29 calciatori, portieri compresi, ndr)".
Chi è andato oltre le sue aspettative?
"Guardo molto ai giovani e vorrei citarli tutti, ma dico Ignacchiti perché è uno che appare poco. Mi ha entusiasmato per la maturità, ricordiamo che è del 2004".
I rinnovi li affronterete a breve? In scadenza ci sono Bardi, Sampirisi, Rozzio, Kabashi, Libutti.
"I giocatori hanno fiducia nel club, conoscono la linea, che va di anno in anno soprattutto dopo una certa età. Ci sarà modo di parlarne".
Contento del cammino della Reggiana?
"Troppi alti e bassi, ma va detto, per esempio, che a Mantova c’erano 5/11 nuovi rispetto all’anno scorso. Considerando tutto quello che è successo mi ritengo abbastanza soddisfatto".
Non ama molto i microfoni: interviene pochissimo...
"Sono stato inibito per 45 giorni, e avrei voluto parlare. Al di là di questo, penso che ogni direttore abbia il suo carattere, i propri modi. Credo di aver fatto ciò che potevo: ho parlato dopo il mercato, dopo la sconfitta di Spezia. Ci sono direttori ottimi come Sartori (oggi al Bologna, ndr) che non parlano mai".
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