GIUSEPPE MAROTTA
Sport

Miftah, una famiglia con la Reggiana nel Dna. L’ex bomber: "Il granata ti entra nel cuore"

La figlia Dunya fa il portiere ed è stata appena convocata dalla Nazionale Under 16 del Marocco. Il piccolo Ismail si diverte con l’U13

Miftah, una famiglia con la Reggiana nel Dna. L’ex bomber: "Il granata ti entra nel cuore"

La figlia Dunya fa il portiere ed è stata appena convocata dalla Nazionale Under 16 del Marocco. Il piccolo Ismail si diverte con l’U13

Una passione di famiglia: Dunya Miftah, portiere classe 2009 della Reggiana femminile Under 19, è stata convocata nella nazionale Under 16 del Marocco. Dunya è la figlia di Hicham Miftah (44 anni), ex bomber da oltre 130 gol in carriera. Ha vestito, tra le altre, le maglie di Brescello, Lentigione, Correggese e soprattutto Reggiana (41 presenze e 4 gol in C1 nel 2002-03 e nel girone di ritorno del 2003-04). Per lui anche un gettone in Serie B col Catania nel 2003.

Hicham Miftah: oggi cosa fa? "L’allenatore. Da qualche settimana guido il Ravenna femminile in Serie C: stiamo lavorando per salvarci".

La notizia di sua figlia Dunya deve riempirla d’orgoglio.

"Davvero bello, da tre anni vive questa passione e si diverte tanto".

Gioca in porta, mentre lei era una macchina da gol.

"Uniti da una passione sfrenata per il calcio. Alla Reggiana gioca anche mio figlio Ismail, nell’Under 13. Ancora non ha un ruolo preciso, ma si diverte molto anche lui. L’ambiente delle giovanili granata è ottimo: i ragazzi possono crescere bene. Del resto la Reggiana ti entra nel cuore".

Che esperienza sarà la Nazionale per sua figlia?

"Dallo scorso anno è nell’Under 19 granata e stanno facendo bene, gioca con le più grandi. Prima era al Felino e agli Original Celtic Bhoys. Ha doppia cittadinanza essendo nata qui, ma questa chiamata l’ha resa felice. È partita ieri per il Marocco e ci resterà fino a venerdì. Poi dovrà continuare così: divertirsi resta sempre la parola d’ordine".

Il calcio marocchino è un movimento in grande crescita.

"Molto, uno sviluppo enorme. C’è uno scouting internazionale di grande livello, e così hanno visto anche mia figlia, proprio alla Reggiana, la squadra della nostra città e dove ho giocato anche io".

A proposito, arriviamo a lei. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha deciso di fare l’allenatore.

"Sì, ho avuto già diverse esperienze: per dirne due, la Primavera della Pergolettese, ma anche l’Under 17 della Reggiana. Da qualche anno sto lavorando nel settore femminile".

Che tipo di allenatore è?

"Credo fortemente nel lavoro, ed è importantissimo aggiornarsi di continuo".

A proposito di Reggiana: cosa ne pensa della prima squadra in Serie B?

"Sta crescendo, penso la rosa sia buona. Non c’è un giocatore che primeggia, ma sono tutti interessanti e possono raggiungere l’obiettivo. Basta crederci. Mi auguro una cosa".

Quale?

"Che emergano sempre più giocatori dal settore giovanile, è importante".

Tra l’altro, tra le sue esperienze come ha detto prima, c’è la guida dell’Under 17 granata.

"Sì, e ricordo diversi ragazzi che oggi stanno facendo bene in Eccellenza; in Serie D c’è Filippo Orsi che sta crescendo (al Sora, ndr) e ha anche esordito in C con la Reggiana (2022 con Diana, nell’anno della promozione in B, ndr)".

Cosa ricorda negli anni da calciatore a Reggio?

"Il legame con mister Adriano Cadregari, tanti ex compagni con cui ancora mi sento. Ci sono ricordi positivi e negativi: per me è stato sicuramente bello giocare nella squadra della città in cui vivo".

Il sogno?

"Arrivare più in alto possibile da allenatore".

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