DANIELE PETRONE
Sport

Il business plan lo fanno le giocatrici: "Così rilanciamo la pallamano a Casalgrande"

Le ragazze di Serie A hanno fatto quadrato in un momento di difficoltà del club. "È un progetto ambizioso, sportivo e sociale" .

Il business plan lo fanno le giocatrici: "Così rilanciamo la pallamano a Casalgrande"

Il business plan lo fanno le giocatrici: "Così rilanciamo la pallamano a Casalgrande"

Il nuovo business plan della Pallamano Casalgrande? Lo hanno redatto le giocatrici di Serie A, che hanno smesso per un attimo maglietta e pantaloncini, indossando camicia e cravatta davanti al computer.

Il gol più importante da realizzare prima dell’inizio della nuova stagione a settembre è quello di sconfiggere un momento di difficoltà societario che ha visto mettere in dubbio anche l’iscrizione alla massima serie, oggi scongiurata grazie ad un ulteriore supporto del main sponsor Casalgrande Padana e altre aziende locali che hanno deciso di dare una mano alla bella realtà sportiva.

Così, come in una sorta di vera cooperativa, le donne guidate dalla capitana-bomber Ilenia Furlanetto e dal portiere Elisa Ferrari, si sono rimboccate le maniche dando un grande aiuto al club, in una forma originale e inedita per chi di solito deve pensare solo al campo.

"Abbiamo deciso di allestire un progetto di rinnovamento della Pallamano Casalgrande – spiega Elisa Ferrari che oltre a parare (l’atleta d’origine bolognese ha vinto 4 scudetti e ha oltre 50 presenze con la Nazionale) lavora anche per l’ufficio commerciale del club – Facendo fruttare le nostre competenze extrasportive. Io ad esempio ho un master in sport&management alla Luiss, ma tutte le mie compagne, da Ilenia a Francesca Franco fino ad Alessia Artoni e a Giorgia Di Fazzio (ex atleta e fresco direttore tecnico), ci siamo messi a disposizione per dare una mano, anche banalmente per un power point da presentare alle aziende del territorio".

Il rilancio della ‘Spallanzani’ passa proprio da qui e dall’appello al comprensorio. "Abbiamo un’idea di profonda collaborazione con le realtà locali – continua – Abbiamo trovato nuovi fondi grazie alla Casalgrande Padana per l’iscrizione al campionato e Modula per la squadra maschile, ma contiamo di avere altri supporti e partnership che ci permettano di finire con tranquillità la stagione e programmare quella successiva. Il nostro è un piano triennale per creare una struttura solida".

Ma non solo per la squadra femminile. "Si tratta di un progetto ambizioso non solo sportivo, ma sociale – illustra Ferrari – che riguarda la prima squadra e le giovanili. Noi siamo in Serie A1, la squadra maschile è in Serie A Bronze, ma poi ci sono 150 ragazzi del vivaio. E partiamo da un caposaldo: solo un risicato numero di ragazzi diventeranno campioni, ma tutti devono diventare uomini e donne con sani principi. E noi ci teniamo a diffonderli sul territorio. Redigeremo un bilancio di sostenibilità e abbiamo già predisposto un codice etico che dovranno rispettare tutti i tesserati, i dirigenti, ma anche il pubblico".

Tra i 17 articoli si trovano regole come "applaudire sempre gli avversari a fine partita, spegnere i telefonini sugli spalti del PalaKeope, non interferire (soprattutto per i genitori) sulle scelte degli allenatori, accettare le decisioni arbitrali senza protestare e indire riunioni periodiche tra dirigenti e familiari dei giovani". "Certo, è una scommessa, ma vogliamo provarci perché crediamo tanto nei valori di questo sport anche e soprattutto come sviluppo sociale del territorio – conclude Ferrari – Siamo una società che ha 40 anni di storia gloriosa nella pallamano e ne dobbiamo andare fieri oltre a salvaguardarla. Noi vogliamo fare risultati, ma vincere non è l’unica cosa che conta. E lo dice una che ha giocato a Salerno (squadra che ha vinto 9 scudetti dal 2009 ad oggi, ndr) dove invece se non si vince sempre, sono dolori. Ma Casalgrande è un club a misura d’uomo, che ha le persone giuste e che ci hanno sempre rispettato, anche in questo momento dove da parte del presidente Sergio Cattani e della dirigenza c’è stato tanto coraggio a darci fiducia e credere a questo progetto. Ecco perché ci siamo messe in gioco, nonostante io e le mie compagne avremmo potuto trovare un’altra squadra dove andare. Vogliamo vincere qui, con atleti del territorio". In realtà, hanno già vinto.

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