FRANCESCO PIOPPI
Sport

Faye corre veloce verso l’Nba: "È diventato un obiettivo concreto"

Se continua a giocare così Momo diventerà il primo atleta a essere scelto al draft come tesserato biancorosso

Faye corre veloce verso l’Nba: "È diventato un obiettivo concreto"

Se continua a giocare così Momo diventerà il primo atleta a essere scelto al draft come tesserato biancorosso

Momo Faye e la Pallacanestro Reggiana si preparano a riscrivere, assieme, la storia del basket di casa nostra. Avanti di questo passo, infatti, il lungo senegalese diventerà il primo giocatore ad essere scelto al draft Nba come tesserato biancorosso. E non si tratta di una suggestione, ma dell’evoluzione naturale di un progetto di successo, voluto fortemente – in primis – dalla presidente Veronica Bartoli.

Le prestazioni in maglia Unahotels del classe 2005 stanno facendo scalpore anche dall’altra parte dell’oceano, tanto che poche ore fa ‘Sport Illustrated’ - una delle riviste specializzate più importanti del panorama mondiale - lo ha citato come miglior lungo del prossimo draft tra i prospetti ‘stranieri’, ossia che non provengono dagli Stati Uniti. Si tratta di una sorta di investitura che segue i segnali inequivocabili arrivati già a giugno, quando Faye era finito in orbita Nba, sostenendo i tryout (provini, ndr) con Utah, Houston, Milwaukee, Los Angeles Clippers e declinando all’ultimo momento l’invito di Cleveland e Philadelphia perché nel frattempo si era ritirato dal draft.

Una scelta condivisa con il proprio entourage e con la stessa Pallacanestro Reggiana, come spiegato dallo stesso giocatore ai microfoni di ‘Basketime’, la trasmissione di approfondimento di TeleTricolore: "Si erano interessate alcune franchigie Nba, tantissimi college Ncaa e anche diverse squadre di Eurolega – ha ammesso – ma io ho scelto di restare qui, perché ho la fiducia di tutti e sento che il mio percorso di crescita può essere completato al meglio. La Nba è un obiettivo concreto e l’esperienza che ho fatto a giugno è stata un sogno".

Il centro è poi entrato nei dettagli: "Ho fatto i tryout senza fermarmi mai, ogni due giorni mi spostavo da un punto all’altro degli Stati Uniti, è stato faticoso ma entusiasmante anche perché abbiamo incontrato alcune superstar. Quando ero a Los Angeles sono venuti nel nostro spogliatoio James Harden, Kawhi Leonard e Paul George (ora i Sixers, ndr) e ci hanno incoraggiato, dicendo di essere sempre noi stessi e di non mollare mai, perché tutto è possibile. È stato fantastico, prima di quel giorno li avevo ammirati solo in tv o dallo smartphone".

Molti esperti pronosticano per lui una chiamata al secondo giro (dalla 31 alla 60) o addirittura sul finire del primo (tra la 25 e la 30) e lui nel frattempo continua a crescere, anche fisicamente: "Adesso sono 208 cm e ho un’apertura di braccia di 226" ha spiegato. È ancora troppo presto per avere certezze, ma la strada sembra tracciata. In chiusura di puntata Faye ha poi aperto a una possibilità che - se si concretizzasse - sarebbe clamorosa: "Se giocherò per l’Italia o per il Senegal in nazionale? Al momento non ho mai giocato con il Senegal, vedremo in futuro, ma non ho ancora deciso: devo pensarci".

Il classe 2005 non esclude quindi di vestire l’azzurro, un’ipotesi che potrebbe diventare realtà quando sarà completata la formazione italiana (gli mancano ancora alcune partite con le giovanili, ma è un iter che sta procedendo) e poi con una successiva convocazione da parte del ct Pozzecco. In questo modo Faye diventerebbe automaticamente un alfiere azzurro a tutti gli effetti. Vista la penuria in quel ruolo sarebbe un rinforzo a cinque stelle.

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