Non è un record, perché se l’Asd Amorotto di Carpineti conta sei tesserati per l’atletica leggera, qualche anno fa il martellista piemontese di livello internazionale Marco Lingua, in disaccordo un po’ con tutti, costituì lui stesso una società di cui era l’unico tesserato.
Ma l’Amorotto di Carpineti quest’anno ha raggiunto un traguardo storico, quello di mandare un suo atleta ai campionati italiani di corsa su strada disputati ad Arezzo.
Si tratta del toscano Alain Filoni, master SM 35, giunto 123° nel pregevole tempo di 33’12’’, forse il top di un gruppo che presenta anche altri validi atleti, come Federico Ganassi Spallanzani capace di 1h.14’ nella mezza o di Enrico Rivi, spesso nei primi dieci alla maratona di Reggio con un personale di 2h.37’.
E già che ci siamo, chiudiamo il roster con altri tre: Patric Gaspari, Michele Quagliaroli e Leonardo Ferri. E sono sei, tutti maschi e adulti.
"Sì, è proprio così – dice il vicepresidente Paolo Zini – siamo forse una società atipica. Il nostro progetto, con il presidente Giovanni Cilloni, nasce nel 2012 in pratica solo per organizzare il Trail dell’Amorotto, una gara di corsa in montagna in mezzo alla natura. Poi ci siamo consolidati e dal 2022 siamo tesserati con la Fidal, la federazione nazionale d’atletica leggera per corse su strada e trail. Lo siamo stati anche con il Centro Sportivo e lo siamo con la Uisp. Ora però il Trail dell’Amorotto non si disputa più".
Ma tutto questo per soli sei atleti?
"Beh, questi sono i tesserati Fidal, poi ne abbiamo altri, ma molti gareggiano in più discipline. Siamo associati alla Fisi (sport invernali) per sci alpinismo, ma anche a livello di skyrunner e di mountain bike. Diciamo un po’ tutte le discipline classiche della montagna".
Giusto per informazione: Domenico Amorotto fu un famoso e leggendario bandito reggiano del sedicesimo secolo che imperversava nella montagna, ma nella sua società di banditi non ce ne sono proprio.
"Noi abbiamo la nostra identità e la vogliamo mantenere. Carpineti è un comune di 90 chilometri quadrati e nemmeno 4000 abitanti. E’ chiaro che è difficilissimo trovare dei ragazzi, se non li trova il calcio, figuriamoci l’atletica leggera. E questo per noi ha un costo, perché società sportiva vuol dire anche tecnico e medico e le affiliazioni non sono proprio regalate".
Perché non vi appoggiate a Castelnovo Monti.
"Come ho detto prima, noi abbiamo difficoltà oggettive di reclutamento, di impianto, di trasferte, però abbiamo dentro questa appartenenza. Io ho giocato anche a calcio e sono dirigente del Carpineti, però mi ricordo quando ero bambino. C’erano adulti di 50 o 60 anni che ci permettevano di fare sport, ci sostenevano, ci incoraggiavano. Ora dobbiamo essere noi a farlo con i nostri ragazzi, anche se magari andiamo in consiglio ’sanguinanti’ e stanchi di una giornata passata al lavoro".
Con tutti i problemi che ci sono adesso a organizzare, o gestire una società sportiva è veramente complicato.
"Meglio non parlarne, noi nel Montagna partivano in sette o in otto sul furgone del fornaio per andare a Ligonchio. Avevamo uno spirito eccezionale e si facevano cose che oggi sarebbero definite pazzie. Si immagina un furgone fermato dai carabinieri con otto ragazzini dentro?"
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