MATTEO ZANICHELLI
Reggio Emilia

Coppia trovata morta a letto, lui le spara e poi si uccide

Tragedia a Vetto. Amedeo Cavecchi aveva 63 anni, Lidia Kyrylenko 56 LE FOTO

La villetta di Piagnolo dove si è consumata la tragedia. Le luci sono accese: dentro gli inquirenti stanno lavorando per accertare la dinamica

Reggio Emilia, 10 aprile 2016 -  Ha sparato alla tempia della compagna, probabilmente mentre dormiva, uccidendola all’istante. Poi ha appoggiato la canna della pistola alla sua tempia e ha sparato per la seconda volta.

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Omicidio-suicidio: è questa l’ipotesi più accreditata dagli investigatori che hanno trovato la coppia a letto, nella loro abitazione di Piagnolo, un pugno di anime sotto il comune di Vetto.

I morti sono Giovanni Amedeo Cavecchi, 63 anni, pensionato, e Lidia Kyrylenko di 56, originaria dell’Ucraina, trovati da carabinieri e vigili del fuoco nel tardo pomeriggio di ieri nella casa singola di proprietà del Cavecchi, nativo del posto.

I due stavano insieme da qualche anno, poco dopo che Lidia era andata ad abitare in quella casa per accudire l’anziana madre di Amedeo. La donna era poi deceduta circa tre anni fa, ma i due, innamorati, erano ovviamente rimasti a vivere insieme.

L’ex operaio della Lombardini e la badante si volevano bene. E non lo nascondevano. «Erano sempre insieme - diceva ieri sera un vicino - e si vedeva che la coppia era affiatata. Mai visti o sentiti litigare. Quel che è successo è davvero sorprendente».

Sono stati proprio alcuni vicini a dare l’allarme ai carabinieri: Amedeo e Lidia, infatti, non si vedevano in giro da un paio di giorni. Circostanza singolare per i due che tutte le mattine uscivano per andare a fare la spesa. Non solo. A insospettire i vicini, anche la casa, diventata d’un tratto fantasma. Nessun segnale di vita, infatti, da quarantotto ore proveniva dalla villetta.

PURTROPPO ciò che avevano immaginato i compaesani è diventato realtà quando i militari dell’Arma sono entrati nella casa e hanno trovato nella camera da letto i due corpi senza vita. Uccisi da due colpi, sparati da una pistola regolarmente detenuta da Giovanni Amedeo Cavecchi.

Il perché di questo gesto fino a ieri sera era sconosciuto. In casa non sono stati lasciati biglietti: anche per questo si tende a pensare che la decisione (il raptus o un piano pensato da tempo?) sia stata presa solo dall’uomo. Si era incrinato il rapporto? Forse Lidia aveva deciso di lasciare Amedeo? Sono per il momento domande plausibili, alle quali magistrato e investigatori cercheranno di dare risposta nelle prossime ore.

SUL POSTO è arrivato anche il comandante provinciale dei carabinieri, Antonino Buda e, ovviamente, anche il medico legale, le cui valutazioni saranno determinanti per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.