BENEDETTA SALSI
Politica

Salvini a Reggio Emilia, bagno di folla al mercato: “C’è voglia di cambiamento”

Il leader della Lega in città per presentare il suo libro ‘Controvento’ e sostenere la candidatura a sindaco di Giovanni Tarquinio. Presenti le maestranze locali e regionali del partito

Salvini a Reggio Emilia, bagno di folla al mercato per il leader della Lega (foto Artioli)

Salvini a Reggio Emilia, bagno di folla al mercato per il leader della Lega (foto Artioli)

Reggio Emilia, 17 maggio 2024 - Un bagno di folla tra i banchi del mercato, tra cittadini, pensionati, immigrati, simpatizzanti e non. Matteo Salvini questa mattina era in centro a Reggio Emilia, per presentare il suo libro “Controvento” e sostenere la candidatura a sindaco di Giovanni Tarquini. Presenti anche i candidati della lista Lega per Salvini Premier, il segretario regionale Lega Emilia e capogruppo in regione Matteo Rancan, insieme a eletti e dirigenti locali.

"Tarquini è un candidato sindaco credibile, un professionista stimato senza tessere di partito in tasca, ma alternativo a un certo tipo di sistema - ha esordito il leader della Lega -. Poi dopo 80 anni sta ai cittadini reggiani, è il bello della democrazia. Abbiamo schierato in lista 32 uomini e donne che amano la città e c'è voglia di cambiamento. Sono stato quasi un'ora e mezzo fra i cittadini che c'erano al mercato, fra strette di mano, incoraggiamenti e voglia di cambiare. Le sensazioni sono positive".

Approfondisci:

Elezioni a Reggio Emilia, i candidati sindaco e tutti i nomi nelle liste

Elezioni a Reggio Emilia, i candidati sindaco e tutti i nomi nelle liste

Diga di Vetto

"Diciamo che da ministro delle Infrastrutture sull'Emilia stiamo investendo, sbloccando, accelerando tanto - ha commentato Salvini -. Stando sul territorio reggiano faccio un esempio di cui sento parlare da decenni: la diga di Vetto. La diga sull'Appennino reggiano significa dare acqua, dare ossigeno e dare speranza agli agricoltori, ai produttori di Parmigiano e ai cittadini, dopo anni di nulla e di rinvii abbiamo finanziato con migliaia di euro la progettazione e quindi conto che il progetto migliore, che decideranno i tecnici non i politici, possa partire. E quindi che anche Reggio abbia il diritto all'acqua che hanno tante altre realtà".

Inchiesta su Toti in Liguria

Sull'inchiesta per corruzione che ha travolto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, Salvini ha chiosato: "In Italia si è innocenti fino a prova contraria, non basta un'accusa. Ma se dovessimo far dimettere tutti gli italiani in base a un'inchiesta non andremmo più avanti. La Liguria negli ultimi, anche grazie ai suoi enti locali, ai suoi cittadini e ai suoi imprenditori, ha trovato uno slancio incredibile: sta crescendo, correndo, si sta modernizzando".

E per quanto riguarda l'eventuale successione a Toti: "Spero che i magistrati lo ascoltino il prima possibile. Ci sono novemila pagine di indagine, leggerle è complesso. Mi spiace però che i magistrati se la prendano comoda. Poi chiunque sbaglia paga. L'importante è che non blocchino tutti i cantieri che abbiamo in Liguria per un'inchiesta, così come in Puglia. Perché quelle dighe, quei porti, quelle ferrovie servono ai cittadini. Non ai politici. L'importante è che le inchieste non fermino l'Italia".

Matteo Salvini a Reggio Emilia: bagno di folla, selfie e tante battute
Matteo Salvini a Reggio Emilia: bagno di folla, selfie e tante battute

Sulle elezioni a Reggio

Il leader della Lega ha poi commentato la campagna elettorale reggiano, con il candidato di centrosinistra Marco Massari appoggiato da una coalizione che comprende, tra gli altri, Pd, Italia Viva, Azione e M5s. "A Roma non si sopportano. Se lei mette allo stesso tavolo Conte, Calenda, Renzi, la Schlein, dopo un po' volano i piatti - ha detto il ministro -. Il centro destra è compatto a Reggio e a Roma. Qui invece a sinistra hanno detto 'tutti assieme pur di scongiurare la sconfitta'".

Sicurezza

Uno dei temi caldi della campagna elettorale è la sicurezza. "Se devo giudicare da questa visita al mercato, c'è tanta voglia di cambiamento. Da parte dei reggiani e da parte di tanti cittadini stranieri - ha incalzato il ministro Salvini -. Questo mi ha fatto tanto piacere: sono qua immigrati regolarmente, lavoratori, lavoratrici, che non vogliono finire nel pentolone di quelli che invece fanno casino a Reggio. Perché il problema della sicurezza in tanti quartieri a Reggio legata all’immigrazione clandestina c'è. Spero che non mi accusino di fascismo, nazismo, razzismo, leghismo, se ho raccolto tante lamentele soprattutto di donne e ragazze che in alcuni quartieri di Reggio hanno paura. La soluzione è mandare i poliziotti, carabinieri e anche il Comune può e deve fare la sua parte.

Esercito e centro espulsioni in regione

Esercito come soluzione? "Noi abbiamo rimesso in strada 1.800 ragazzi delle forze armate che i governi di sinistra avevano tolto per l'operazione strade sicure, è chiaro però che non puoi mettere un poliziotto o un militare di fianco a ogni cittadino, quindi serve che anche i Comuni facciano la loro parte - prosegue il leader della Lega -. Penso alle espulsioni: serve anche in Emilia Romagna un centro per le espulsioni, perché altrimenti lo spacciatore clandestino preso a Reggio se non hai un Centro espulsioni vicino ti saluta. Serve andare avanti".

Sciopero

"Lo sciopero? Lo sposti. Mi denunceranno anche stavolta? Non mi interessa. Per i diritti di alcuni non puoi bloccare gli altri e un'intera regione che si muove". Così il ministro dei Trasporti Matteo Salvini a Reggio Emilia, a margine della visita a sostegno del candidato sindaco Giovanni Tarquini appoggiato dalla Lega, sulla decisione di emettere un’ordinanza di precettazione nei confronti delle sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero del trasporto ferroviario tra domenica 19 e lunedì 20 maggio, a causa dello svolgimento del Gran premio di Formula 1 a Imola

Europa

"La sinistra si è impossessata di alcuni temi: ambiente, scuola - ha detto Salvini parlando di Europa -. Faccio un esempio sulla pace: sono inorridito sentendo alcuni leader Europei e penso in particolare a Macron, che ha detto che vuole mandare soldati in Ucraina. Noi non permetteremo mai che un solo soldato italiano vada a combattere in Ucraina. Non perché io sia amico di Putin, ma perché non voglio la terza guerra mondiale".