DANIELE PETRONE
Politica

Regionali: Pd, chi sacrifichi? Costa rischia, ma lui non ci sta: "Voglio continuare il lavoro"

Quattro nomi per tre posti in lista: tra il consigliere uscente, Mammi, Vecchi e Amico, uno è di troppo

Da sinistra: Alessio Mammi, assessore uscente; Andrea Costa, vuole il bis in Regione; Federico Amico, consigliere in carica; Luca Vecchi, ex sindaco di Reggio

Da sinistra: Alessio Mammi, assessore uscente; Andrea Costa, vuole il bis in Regione; Federico Amico, consigliere in carica; Luca Vecchi, ex sindaco di Reggio

Reggio Emilia, 5 settembre 2024 – Sembra un po’ il gioco della sedia: in quattro devono provarsi a sedere su tre posti. Le elezioni Regionali si avvicinano e il Pd reggiano deve sciogliere i nodi per la composizione della lista: sei candidati, tre uomini e tre donne. Mentre per la corsa in ’rosa’ ci sono meno problemi (Elena Carletti sicura, Ottavia Soncini verso la ricandidatura e poi si cerca una terza che non dovrebbe essere la pluriconsigliera Roberta Mori), per quella al maschile c’è una vera e propria bagarre: Alessio Mammi, Luca Vecchi, Federico Amico e Andrea Costa. L’ordine di elenco non è casuale, ma è stilato secondo i pronostici.

Mammi, assessore regionale uscente, ha già detto – tramite un’intervista al Carlino di mesi fa – di volersi giocare il ‘bis’ passando dalle urne e sottoponendo il suo operato al voto. Ma dietro c’è di più: il timore è quello di non vedersi garantito il secondo mandato a fronte di un possibile boom elettorale del sindaco uscente di Reggio, Luca Vecchi che in caso di plebiscito, potrebbe andare a reclamare poi il posto in giunta (ovviamente sempre in caso di vittoria, che pare però scontata, di Michele de Pascale). D’altro canto, l’ex primo cittadino del capoluogo non può restare fuori dai giochi. Così come Federico Amico, fresco di tessera del Pd, consigliere regionale uscente anch’egli dopo la parentesi di Emilia-Romagna Coraggiosa, che è il più schleiniano di tutti e il più sicuro di un posto in lista viste le dinamiche del potere attualmente detenuto dalla leader dem.

Infine c’è Andrea Costa. Che, nonostante il secondo giro non si neghi a nessuno (anche il terzo a dir la verità, vedi Soncini e Mori) potrebbe essere l’escluso eccellente se non si riuscisse a ‘blindare’ Mammi assessore, qualunque cosa accada.

"Io ho dato la disponibilità al segretario Gazza a candidarmi – dice Costa, da noi interpellato – Mi piacerebbe continuare a lavorare sulle basi impostate e che ancora non hanno visto la luce come il nuovo sistema di accreditamento per gli anziani e la legge sul clima che ho sottoscritto e depositato, ma non ancora discussa. Quattro per tre posti? Non credo sia un problema di Reggio, per come il Pd reggiano ha lavorato in questi anni, tra i più forti in Emilia-Romagna, credo che la questione vada discussa a Bologna in un’ottica di piena valorizzazione della nostra comunità politica. Credo debba essere vista come un’opportunità".

Tradotto: ci sono altri ruoli, come quello del sottosegretario (che è di nomina) che potrebbero spettare a Reggio, per mettere tutti d’accordo. Un problema da risolvere che si intreccia anche con quanto scritto due giorni fa sui rapporti incrinati fra Pd e il sindaco di Reggio, Marco Massari al quale era stato proposto – anche per risolvere il nodo dei quattro per tre posti – di inserire Amico in giunta, con delega alla cultura dove però il neo primo cittadino ha preferito Marco Mietto.