Reggio Emilia, 27 febbraio 2023 – Max Collini, voce degli Offlaga disco pax e ’monologhista’ critico, mostra una foto sul suo profilo facebook, abbracciato alla nuova segretaria del Pd. Con a corredo una frase ("Ho votato Elly Schlein prima di te") che fa il verso alla sua iconica t-shirt, "Sono stato indie prima di te".
Collini, Schlein alla fine ha stravinto. E’ contento?
"Fate voi! Sono anni che perdo"
Abbiamo faticato a trovarla oggi.
"Ho il telefono pieno di messaggi, anche di persone che non sento quasi mai. E commentano tutti così, lapidari: “Incredibile“".
Anche per lei, che ha sostenuto la Schlein fin dall’inizio, è una vittoria inaspettata?
"Guardi, sinceramente non mi aspettavo che vincesse. Però ho seguito tutta la campagna progressuale, ho visto diversi suoi incontri coi miei occhi. E sono stato invitato a parlare al Centro Dumbo nella serata finale. C’erano quasi mille persone e un’aria molto frizzante: capivi che quella roba lì non era la solita cosa fumosa del Pd. C’erano facce che il Pd non vedeva più da anni. Una sinistra delusa e amareggiata, altrimenti non si spiegherebbe il risultato".
Così dà ragione ai corvi che dicono che Schlein si sia presa il Pd con voti non del Pd.
"Beh può darsi che, tecnicamente, se vogliamo considerare esterni al Pd quelli che si erano rifugiati nel non-voto ma che sono un pezzo della sinistra di questo Paese, allora sì... Il problema è che questo congresso doveva servire proprio a questo. Che il Pd fosse un partito che ha deluso i suoi elettori non lo dico io. Io credo che semplicemente i delusi si siano ripresentati. E questo lo ha riconosciuto persino Bonaccini".
Schlein giovane e volto nuovo... Ma con dietro Franceschini, Orlando e Zingaretti. La nomenklatura l’ha favorita?
"Ragionamento fallace: con la nomenklatura ha preso il 32% nei circoli. Quel voto finale lì, invece, è un voto popolare, di opinione, di scontenti, di giovani".
Secondo lei esisterà ancora il Pd?
"A me sembra, da non iscritto ma da uomo di sinistra attento a quello che la sinistra italiana rappresenta, che le reazioni di chi ha perso siano positive. Che Bonaccini dica, un minuto dopo la sconfitta inaspettata, che è pronto a stare dentro, è un’ottima cosa. E poi avete letto cosa ha detto Delrio: non penso che ci sarà una fuga dei dirigenti".
Però gli ex Ppi, Pierluigi Castagnetti in testa, avevano evocato la scissione.
"Ma vadano dove vogliano, che me ne frega! Diciamo così: non sono molto preoccupato del fatto che un qualche 70enne o 80enne democristiano non si senta rappresentato. Ce ne faremo una ragione".
E il partito a Reggio come ne uscirà?
"Questo voto è importante anche in una città che in qualche modo ha sostenuto in molti dei suoi apparati Bonaccini. Diciamolo: la sua candidatura è stata percepita come di conservazione".
Servono volti nuovi anche per le amministrative 2024?
"Beh, venite dalla mia. Io credo che il Pd a Reggio debba immaginare una candidatura vincente in un momento in cui il vento di destra soffia molto forte. Un nome che sia rappresentativo della città, non solo dei circoli del Pd. Non basterà esclusivamente una candidatura di bandiera e in continuità col passato, come succede da sempre".
Che lei abbia una preferenza per Milena Bertolini, ct della nazionale femminile di calcio, è noto.
"Per adesso è un’idea soltanto mia. E non so se il cambiamento attuale possa rendere quell’idea più praticabile politicamente. Però, in generale, probabilmente apre anche a considerazioni diverse".