
Gianni Galeotti (Foto Artioli)
Cadelbosco (Reggio Emilia), 14 novembre 2015 - A 75 anni è morto ieri nella sua casa di Cadelbosco Sopra Gianni Galeotti, per decenni figura di primissimo piano del mondo politico, cooperativo e sportivo reggiano. La notizia della scomparsa è ben presto circolata nei tanti ambienti che tuttora frequentava, spesso in qualità di dirigente: il ciclismo, l’atletica, la filatelia. I ruoli più importanti che Galeotti ha rivestito sono stati quello di dirigente dell’Acm-Asso, la potente cooperativa di macellazione di Due Canali allora nel pieno del fulgore, e di dirigente del Partito socialista italiano, nel momento di massima espansione a livello locale e nazionale. Per un certo periodo, negli anni Novanta, fu proprietario della libreria ‘Libri e libri’ in piazza della Vittoria.
Nello sport Galeotti è stato, fin da giovanissimo quando portava i ragazzi a fare tornei anche nell’Est europeo, un instancabile organizzatore di gare, bravissimo tessitore di rapporti e sponsorizzazioni, appassionato ricercatore, autore di due libri sull’atletica, «una persona – lo ricordava così ieri sera la moglie Raffaella Verzelloni che aveva sposato nel 1968 - che non stava mai ferma, che era amica di tutti e non aveva pregiudizi». Fu lui, per due volte, a portare a Reggio il Giro d’Italia. Ieri, nel pomeriggio, appena appresa la notizia, da Parma ha telefonato alla moglie Vittorio Adorni, vincitore di un Giro e campione del mondo del 1968, carissimo amico di Galeotti con cui condivideva tuttora l’impegno e la beneficenza nel Panathlon.
Repentina la scomparsa di Galeotti. In settembre era stato invitato a Lake Placid, in America, per una conferenza mondiale di collezionismo olimpico sportivo. Stava bene, ci teneva ma sarebbe stato un viaggio faticoso e i familiari lo sconsigliarono. Poi una brevissima malattia, un intervento chirurgico all’ospedale Santa Maria Nuova e le dimissioni soltanto lunedì scorso. Ieri mattina alle nove, Galeotti era di fronte a Raffaella. Le ha chiesto un bicchier d’acqua e poi, all’improvviso, è stato colto da un malore. La morte è stata istantanea. Ha lasciato oltre alla moglie settantenne - professoressa, che aveva gestito con lui la libreria - i figli Eddi, 41 anni, e Matteo, 36. I funerali si svolgeranno oggi alle 15, con una messa nella parrocchiale di Cadelbosco e la sepoltura nel cimitero locale.
Grande il vuoto che Galeotti lascia nel mondo della politica. L’onorevole Dino Felisetti, che è stato uno dei leader del Psi reggiano, lo ricorda come uomo aperto e sincero: «Per noi era Galeotti, e basta, come suo padre Aldo, altro convinto militante. Un pilastro del partito, per cui lavorava senza altri interessi». Un ricordo condiviso dall’ultimo segretario del Psi, Germano Artioli: «E’ sempre stato un riformista», racconta. Fu Galeotti a portare a Reggio Bettino Craxi per la conferenza dei cooperatori al teatro Valli. Quando il partito fu spazzato via dal pool di Di Pietro e Craxi finì ad Hammamet, ne soffrì.
m.s.