Reggio Emilia, 21 marzo 2024 – "Un aumento mensile di 280 euro lordi in busta paga per dare risposta ai bisogni principali dei lavoratori e far loro recuperare il valore di acquisto perso negli ultimi anni".
Già ieri in decine di aziende metalmeccaniche reggiane si sono svolte assemblee sindacali in cui Fiom, Fim e Uilm presentano la piattaforma di rinnovo del Contratto nazionale.
Il Ccnl di Federmeccanica scade il 30 giugno, ed entro il 10 aprile le tute blu saranno chiamate al voto: tra le richieste, c’è quella economica.
Vecchi e Gaddi sono chiari: "Le risorse nelle aziende ci sono? Sì. La somma degli utili nel quinquennio è stata di 4 miliardi 182 milioni. Sono stati distribuiti dividendi per 702 milioni di euro; in media, degli utili prodotti, 18mila euro a dipendente sono stati usati per scopi extraziendali".
Ma la strategia delle aziende "per far fronte ad incrementi diretti ed indiretti dell’energia è stata di aumentare i prezzi dei prodotti e comprimere il costo del personale. Il manifatturiero di Emilia e Veneto, le ‘locomotive d’Italia’, in questi mesi sta frenando.
Tra i tanti i fattori della crisi ci sono l’aumento dei tassi di interesse da parte della Bce, che ha ridotto gli investimenti; le guerre; il rallentamento della crescita della Cina e il congelamento della Germania.
"È stata una scelta di politica industriale - spiega Gaddi - essere vincolati all’export, trasformare sempre più l’apparato italiano in fornitore dell’industria tedesca, si pensi all’automotive". Reggio non fa differenza.
Nonostante ciò "la velocità a cui i profitti sono aumentati negli anni è 3-4 volte superiore a quella con cui è cresciuto il costo del lavoro. – spiegano il dirigente sindacale e l’analista – I lavoratori hanno perso potere d’acquisto per un’inflazione causata dalla velocità dell’incremento dei profitti. Siamo disponibili ad aprire un tavolo per analizzare con le aziende i dati al di là delle strumentalizzazioni".
Gaddi aggiunge: "Il fatturato (valore della produzione) della meccanica reggiana nel 2018 era di circa 12 miliardi 485 milioni, nel 2021 è stato di 14 miliardi 869 milioni e - a dimostrazione che non si è trattato di un rimbalzo post Covid - nel 2022 è salito a 17 miliardi 407 milioni. La ricchezza generata dall’attività d’impresa (valore aggiunto) è sempre cresciuta per arrivare a oltre 4,4 miliardi nel 2022".
Importanti le percentuali annue di variazioni delle varie voci del Conto economico delle aziende: "L’utile nel 2022 ha registrato un +69% nel 2021 e +22,49 nel 2022, a fronte di un costo per il personale salito del +16,23 e del 7,39%". Tutte cifre che la Fiom ha intenzione di sventolare ad ogni tavolo di contrattazione da qui in avanti, sperando di ottenere cospicui aumenti salariali per i dipendenti.