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Silk Faw Reggio Emilia: Comune e Regione restano prudenti "Mostrateci il piano"

La parte pubblica chiede garanzie nel vertice con cinesi e americani: "Ci mandino verbali formali di impegno. Ora non ci basta più solo l’acquisto del terreno, illustrino il progetto oppure niente ok al cantiere"

Il rendering del progetto di Silk-Faw per lo stabilimento di Gavassa

Reggio Emilia, 26 luglio 2022 - La videoconferenza è stata un passaggio "dovuto e importante". Ma di cui si aspetta il verbale firmato dai vertici di Silk-Faw, "che sancisca gli impegni comunicati formalmente nel corso della riunione". Come se quanto detto a voce non sia ancora convincente; o vada quantomeno messo nero su bianco.

 

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È l’ambivalenza che filtra dalla Regione dopo l’incontro di ieri con i vertici di Silk-Faw, per stabilire la reale entità dell’investimento promosso dalla joint venture sino americana. Solo un cauto ottimismo. Come ribadito nel comunicato diramato post videoconferenza: "I vertici di Silk Sports Car Jonathan Krane e la managing director Katia Bassi, assieme ai membri del board di ‘Faw’ Nan Li e Da Long Zhang, hanno annunciato di voler andare a rogito il 5 agosto per quanto riguarda i terreni di Gavassa". Visione perfettamente allineata a quanto ribadito dai vertici della joint venture. Ma con una postilla: "Regione e Comune di Reggio restano in attesa del verbale della riunione, controfirmato dal presidente Krane per Silk e dall’ingegner Li Chongtian per la cinese Faw". Fattispecie curiosa visto che non si comprende fino in fondo l’eventuale valore di un documento firmato riguardante una videoconferenza che poteva comunque essere registrata. In ogni caso, "Regione e Comune manterranno un ruolo di collaborazione fra Italia, Usa e Cina per il raggiungimento degli obiettivi prefissati".

Dal canto loro anche il sindaco Luca Vecchi e il vicesindaco Alex Pratissoli, interpellati a telefono dal Carlino , hanno voluto ribadire la posizione del Comune sulla vicenda: "Prendiamo atto che nell’incontro con Regione e managment di Silk-Faw sono emerse valutazioni che vanno nella direzione del rilancio e dello sviluppo del progetto originariamente presentato". Fin qui tutto bene. Ma anche Vecchi e Pratissoli, "per motivi di prudenza e di cautela del pubblico interesse", vogliono vederci chiaro: "Riteniamo sia importante che i vertici della joint venture sino-americana vengano in presenza (riferimento all’annunciata cerimonia di inizio lavori a settembre, ndr) e illustrino il progetto con i tempi della realizzazione, dando concretezza a quanto esplicitato nella riunione". Un passaggio importante.

Visto che da quanto trapela, per il Comune il rogito non è più condizione sufficiente per il via libera ai lavori; servirà il progetto completo a settembre, quando ci si incontrerà a quattr’occhi, e non solo dietro a uno schermo. Infine, in pieno clima elettorale, non sono mancate le stilettate: "Molto è stato detto di improprio in quest’ultimo periodo – sibilano Vecchi e Pratissoli -. Nessun contributo pubblico è stato erogato a Silk Faw da questo ente; nessuna variante urbanistica è stata approvata essendo la conferenza dei servizi in attesa di chiusura e questo avverrà solo dopo l’acquisizione dell’area e le garanzie per la realizzazione degli investimenti (il riferimento è al già citato incontro di settembre, ndr). Infine, nessun onere di urbanizzazione è stato ad oggi scontato e perché questo avvenga deve essere prima realizzato lo stabilimento produttivo". Non vengono fatti nomi, ma i riferimenti – da quanto si apprende – sono palesi: Fratelli d’Italia (Gianluca Vinci), Lega (il capogruppo Matteo Melato e i consiglieri regionali Gabriele Delmonte e Maura Catellani), M5S (la europarlamentare Sabrina Pignedoli) e Coalizione Civica (Dario De Lucia). Insomma, ce n’è per tutti. In un dibattito ormai definitivamente infuocato.