REDAZIONE REGGIO EMILIA

Reggio Emilia, il Gruppo Credem è il più solido d'Europa. Lo dicono i dati Bce

Per la seconda volta consecutiva, l'istituto emiliano ha superato la concorrenza nell'approfondimento relativo ai requisiti patrimoniali (Srep) delle banche europee direttamente vigilate. Il direttore generale Campani: "Conferma la bontà delle scelte fatte"

Ottimo risultato per Banca Credem secondo i dati rilasciati dalla Bce

Ottimo risultato per Banca Credem secondo i dati rilasciati dalla Bce

Reggio Emilia, 18 dicembre 2024 — Primo per solidità tra le banche europee e il migliore in Italia, confermando il posizionamento d’eccellenza dello scorso anno. Sarà un altro Natale speciale per quelli del Gruppo Credem, dopo aver letto i dati della Banca centrale europea (Bce), i, rilasciati nella giornata di ieri.

Secondo l’autorità di Francoforte l’istituto emiliano, fondato nel lontanissimo 1910, è risultato avanti a tutti di nuovo nella pubblicazione originata dalla normativa sui requisiti minimi patrimoniali, che punta a rafforzare la disciplina di mercato e a garantire che gli investitori e i depositanti siano informati sulla solvibilità degli istituti di credito.

Il requisito preso in considerazione è il Pillar 2 Requirement (P2R) che per il Gruppo Credem è pari all’1%, parametro al primo posto in Italia ed in Europa, all’interno del panel di istituti vigilati direttamente da Francoforte che ne hanno dato diffusione. Il requisito di Pillar 2, invece, emerge dall’analisi annuale svolta dalla Bce (Srep-Supervisory Review and Evaluation Process) che ha così confermato la solidità del modello di business e dei presidi di gestione dei rischi di Credito Emiliano.

Per Pillar 2 si intende il requisito patrimoniale specifico della banca, che integra il requisito patrimoniale minimo (noto come requisito del Pilastro 1) nei casi in cui quest'ultimo sottostima o non copre determinati rischi.

Se si guarda invece al requisito patrimoniale complessivo, che indica il livello minimo di capitale da rispettare a fronte delle attività svolte dal Gruppo e a tutela dei risparmiatori, dal primo gennaio 2025, ammonta a 7,60% — 8,01% considerando anche il Syrb, il nuovo buffer introdotto da Banca d’Italia — per quanto riguarda il Cet 1 ratio. I requisiti per il Tier 1 ratio e per il Tier Total sono invece rispettivamente fissati a 9,70% e 11,95%, questi ultimi già comprensivi del suddetto Syrb. A fine settembre scorso, invece, tutti i coefficienti patrimoniali del Gruppo sono ampiamente superiori ai requisiti. In particolare il CET1 Ratio a livello di Credemholding (o perimetro di vigilanza) è pari a 15,8% con un buffer rispetto al requisito SREP tra i più ampi del sistema e pari a 779 punti base. Dunque il Gruppo Credem, a fine settembre 2024, ha registrato un total business, tra prestiti e raccolta complessiva, pari a 137 miliardi di euro.

Il risultato non può che lasciare soddisfatto il direttore generale di Credem, Angelo Campan, che ha parlato di “un motivo di grande soddisfazione — il suo commento — che conferma la bontà delle scelte lungimiranti che abbiamo fatto nel corso del tempo. Ci spinge a continuare ad investire su una crescita equilibrata e di lungo termine che possa generare valore per tutti i portatori di interesse con cui il Gruppo interagisce. Sono orgoglioso di fare parte di un Gruppo Bancario italiano ai vertici in tema di solidità a livello europeo”.