DANIELE PETRONE
Economia

Fit Village a rischio chiusura, Cgil: "Preoccupati per il futuro dei lavoratori"

Il sindacato interviene sulla querelle del centro sportivo di via Mazzacurati: "Comune, Provincia e Regione aprano un tavolo di confronto immediato"

Il centro sportivo di via Mazzacurati è di proprietà comunale e gestito finora da Play Games grazie ad una convenzione ora però scaduta

Il centro sportivo di via Mazzacurati è di proprietà comunale e gestito finora da Play Games grazie ad una convenzione ora però scaduta

Reggio Emilia, 23 luglio 2024 – “Chiediamo garanzie sul futuro dei lavoratori coinvolti nel rischio chiusura del Fit Village". La Cgil interviene sulla querelle legata al centro sportivo di via Mazzacurati, di proprietà del Comune e gestita dalla società Play Games. Il caso era stato sollevato a inizio luglio dal Carlino dopo che Gisport – società di Ivan Bertocchi che gestisce i campi di Terrachini e che più volte aveva manifestato interesse sull’attività chiedendo fosse messo a bando – ha presentato un esposto in Procura accusando municipio e Play Games di una serie di irregolarità; in particolare la scadenza della convenzione, più volte prorogata fino al definitivo 30 giugno scorso. Un caso portato all’attenzione anche del Consiglio Comunale appena insediato, da Coalizione Civica.

Un braccio di ferro che aveva portato Play Games a sostenere, tramite una nota firmata dall’amministratrice unica Cristina Campanini, che la società "non sta occupando abusivamente i locali e la concessione in ragione di una proroga legale, è al 31 dicembre 2024", contraccusando Gisport di "campagna aggressiva con finalità anticoncorrenziali". Poi è intervenuto il Comune con una determina dirigenziale emanata il 2 luglio scorso, mettendo nero su bianco le scadenze al 30 giugno 2024 e inviando un ordine di rilascio dei locali con l’avvertimento di un uno sgombero coatto qualora non fosse rispettato.

Ora interviene però il sindacato che si schiera in difesa di Play Games. "Una delle storiche palestre e centri benessere della nostra città rischia la chiusura già in agosto. Uno scenario a tinte fosche per i 35 lavoratori coinvolti, tra dipendenti e collaboratori, a cui si aggiunge l’indignazione dei circa 1.500 iscritti e associati che potrebbero trovarsi presto l’ingresso sbarrato. Siamo preoccupati e chiediamo l’intervento delle Istituzioni – dichiarano NIdiL, Slc e Cgil che proprio a Comune, Provincia e Regione hanno chiesto di aprire un confronto con rapidità – Bisogna tentare di garantire la continuità dell’attività e con essa quella occupazionale. L’obiettivo deve esser quello di scongiurare la chiusura, per cui ognuno dovrà fare la propria parte, per evitare che 35 famiglie perdano cosi la loro forma di sostegno economico".