GABRIELE GALLO
Economia

Bollette Iren spedite prima dell’ok del Comune, anticipo contestato a Reggio Emilia

La tariffa puntuale dei rifiuti viene chiesta tre mesi prima del solito La multiutility non ha nemmeno atteso i tempi ufficiali di Reggio, la data della fattura precede di due giorni la riunione di giunta

Reggio Emilia, 13 marzo 2023 – Per essere "un semplice cambio di abitudini" come dichiarato dal sindaco Luca Vecchi, l’anticipo della prima rata della Tari continua a fare discutere. Montano le proteste degli utenti e le richieste di chiarimenti delle opposizione in consiglio comunale. Anche perché le zone d’ombra intorno alla vicenda crescono. Specie considerando che altri comuni della provincia, tra gli altri Campagnola, Rubiera, Scandiano, alla richiesta di Iren di modificare le date di riscossione, hanno opposto un deciso: non se ne parla neanche.

Le sfumature di grigio partono dalla riunione della giunta reggiana del 23 febbraio nella quale si approva il cambiamento delle scadenze per l’imposta sui rifiuti che, dal 2022, è diventata una tariffa, di natura corrispettiva e puntuale, ovvero da pagare in base al consumo effettivo. Fino all’anno scorso le rate andavano pagate entro il 31 luglio e il 2 dicembre, quest’anno sono state anticipate al 31 marzo e al 30 settembre, che per un costo basato sul consumo "puntuale" è già, per definizione, una contraddizione. Una modifica che, a differenza dell’approvazione del nuovo regime tariffario non è passata dal consiglio comunale. Nella delibera di Giunta si danno poi ampie motivazioni di questa variazione.

Intanto si evince che Reggio ha deciso di accettare la richiesta di Iren "condividendone le motivazioni" (a differenza di altre Giunte e rispettivi Sindaci) e sostenendo che la modifica è supportata anche in virtù dei "benefici per gli utenti" perché "consente di superare il termine di 20 giorni tra l’emissione della fattura e la scadenza (cosa che sovente avveniva pure con la vecchia formulazione della tassa, ndr ) e di applicare per la prima rata le tariffe 2022"; nonchè precisando che l’eventuale differenza verrà recuperata nel 2024.

Tuttavia, al netto del fatto che è comunque soggettivo che un cittadino tragga beneficio da questo, perché il passaggio da tassa a tariffa puntuale, e le precedenti date di pagamento, hanno avuto l’importante avallo del consiglio comunale, mentre per questa variazione si è ritenuto di bypassare l’organo elettivo che governa la città? Nonostante si sia tenuta, il 6 marzo, una seduta del consiglio in cui tale tema avrebbe potuto essere messo all’ordine del giorno.

E c’è di più: molte famiglie reggiane nella bolletta trovano indicata, come data di emissione della fattura il 21 febbraio, ovvero due giorni prima della riunione di giunta che ha approvato la modifica. Evidentemente in via nubi di Magellano, sede di Iren, sono presenti anche dei veggenti, dato che veniva già data per certa una modifica che doveva ancora essere discussa da sindaco e assessori. Una stranezza segnalata anche da Francesco Fantuzzi di Reggio Città Aperta.

Qualsiasi altro, e invero più credibile scenario, richiederebbe qualche spiegazione sia da parte dei vertici della multiutility sia dell’Amministrazione Comunale, che nel merito non ha brillato sinora per chiarezza e comunicazione. Tanto più che la prima informazione ufficiale sul tema è stata una nota di Iren, ai media cittadini, giunta in data 8 marzo.

C’è poi da dire che nemmeno l’opposizione è stata particolarmente attenta su quanto avvenuto, e questo nonostante ad aprile 2022, quando la nuova forma di tariffazione fu approvata, avesse votato in blocco contro la stessa. Eppure le delibere di chi governa la città sono pubbliche e a disposizione sul sito web del Comune. C’è voluta la comprensibile rabbia di molti cittadini (ritrovarsi a dover pagare in anticipo magari anche grosse cifre, e pure in concomitanza spesso con altre imposte, non piace a nessuno) e la levata di scudi delle associazioni per far muovere alcune forze politiche come Coalizione Civica e Lega che hanno già annunciato che presenteranno interpellanze sul tema.